Oggi s’insedia a Palermo Don Corrado Lorefice. Da Modica partiti 14 pullman e anche il sindaco

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Oggi pomeriggio Don Corrado Lorefice, oramai ex arciprete di Modica ed ex vicario foraneo, prenderà possesso dell’Arcivescovato di Palermo. Da Modica sono partiti stamattina 14 pullman. Mons. Lorefice ha già scelto il suo stemma: Cappello e Croce arcivescovili. Nel campo rosso le tre stelle d’oro che indicano la Santissima Trinità; Maria Santissima, Vergine, Madre e Discepola; l’Eucaristia, la Parola di Dio e i Poveri. Il tempietto rappresenta

la Chiesa formata da pietre vive espresse dalle colonne con le foglie verdi attorcigliate. Il catino con l’asciugatoio indica il Servizio pastorale. Nel campo azzurro il simbolo certosino della croce piantata sul globo terrestre, con la scritta ad indicare il supremo punto di riferimento e di salvezza nelle cangianti vicissitudini del mondo. Tre stelle a indicare la comunione trinitaria, fonte della testimonianza cristiana; la Vergine Madre custode della comunione ecclesiale; le tre P, ricchezza della Chiesa eucaristica, serva e povera che condivide la gioia dell’Evangelo con gli uomini e le donne di questo nostro tempo, con un amore preferenziale per i poveri e i piccoli (cfr LG 8,3): Parola – Pane eucaristico – Poveri/Piccoli.
Alle 16,45 l’insediamento con un cerimoniale particolarmente articolato. Don Lorefice sarà ordinato vescovo per l’imposizione delle mani del suo predecessore, il cardinale Paolo Romeo, di altri due vescovi conconsacranti, monsignor Antonio Staglianò, vescovo di Noto, e monsignor Paolo De Nicolò, vescovo titolare di Mariana in Corsica, e degli altri vescovi della Sicilia. Alla celebrazione sarà presente anche il cardinale Salvatore De Giorgi, arcivescovo emerito di Palermo.
I vescovi si prepareranno nella sala attigua l’ufficio dell’arcivescovo in Episcopio e, contemporaneamente, i presbiteri e i diaconi indosseranno i paramenti liturgici nella sala Filangeri e in quella accanto il piano nobile del Palazzo arcivescovile da dove partirà la processione che si snoderà all’esterno attraversando via Bonello. In Cattedrale, il canto d’ingresso, eseguito dal Coro della Cattedrale e diretto dal maestro Mauro Visconti, accompagnerà la processione dei concelebranti. Dopo i riti introduttivi e l’atto penitenziale, seguirà la liturgia della Parola con le letture della messa domenicale della II di Avvento. Al termine della proclamazione del Vangelo, avrà inizio la liturgia di ordinazione con il canto del Veni Creator per invocare lo Spirito Santo sull’ordinando. Subito dopo la presentazione dell’eletto, che si avvicinerà al cardinale con i due presbiteri assistenti, uno dei quali chiederà di procedere all’ordinazione: a quel punto, il presidente chiederà di dare lettura del mandato del Papa, e monsignor Angelo Giurdanella, vicario generale della diocesi Noto, leggerà la bolla di nomina con cui monsignor Lorefice viene designato dal Santo Padre Francesco alla guida della Chiesa palermitana.

Dopo la lettura della Bolla seguirà l’omelia del cardinale Romeo, le domande rivolte all’eletto e l’invocazione della Chiesa celeste, con il canto delle Litanie dei santi, durante il quale monsignor Lorefice si prostrerà a terra. Subito dopo, il momento culminante dell’azione sacramentale: l’imposizione delle mani sul capo dell’eletto da parte dell’ordinante principale e dei due conconsacranti e tutti gli altri vescovi presenti, che sfileranno a imporre le mani sul capo di Lorefice sul quale poi il cardinale Romeo pronuncerà la preghiera consacratoria. A suggellare l’ordinazione saranno i riti esplicativi, a partire dall’unzione col sacro crisma sul capo dell’ordinato. A monsignor Lorefice saranno poi consegnate le insegne episcopali: l’anello al dito (dono dell’Arcidiocesi di Palermo), la mitria sul capo e soprattutto il pastorale (dono del cardinale Romeo). A questo punto, avverrà l’insediamento sulla cattedra, che il cardinale Romeo cederà al nuovo vescovo con il neo ordinato che assumerà la presidenza della liturgia eucaristica, dall’offertorio in poi. Dopo la comunione e l’orazione conclusiva, il canto solenne del Te Deum, mentre il nuovo vescovo percorrerà la navata della basilica impartendo a tutti la benedizione.

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