I lavoratori del servizio idrico a Ragusa scioperano il 14 dicembre. Cgil, Cisl e Ugl: “Il sindaco ha sconfessato l’operato dell’assessore Corallo”

Seduta consiglio comunale Ragusa

Giovedì scorso si è riunito il Consiglio comunale di Ragusa in seduta ispettiva. Lo spazio dedicato al pubblico era occupato da una folta schiera di lavoratori del settore idrico, dipendenti da cooperative sociali, oltre ai responsabili delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Ugl. Erano tutti lì per rappresentare, con la loro democratica e silenziosa presenza, all’amministrazione comunale, ai consiglieri presenti (pochi per la verità) e alla città tutta, lo stato di estrema preoccupazione in cui versano i lavoratori

del settore idrico a causa dell’inserimento nel capitolato d’appalto della nuova gara di una seria e puntuale clausola di “salvaguardia occupazionale” per tutte e 39 le maestranze che in atto si occupano della gestione del servizio idrico comunale.
Il bando pubblicato ancor prima della chiusura delle trattative sindacali – e questo la dice lunga sul rispetto che l’amministrazione comunale ha riservato ai lavoratori idrici -, è orfano di ogni seria garanzia di salvaguardia.
Per cui, chi si aggiudicherà la gara potrà applicare ai lavoratori un Ccnl (Contratto collettivo nazionale di lavoro) anche diverso da quello (Gas-Acqua) utilizzato nel capitolato per la determinazione del costo delle maestranze atteso che il bando in questione non prevede la sanzione dell’esclusione in sede di gara di tutte quelle offerte che proporranno un Ccnl diverso da Gas-Acqua.
Per non dire dell’astrattezza della norma di salvaguardia che, così come inserita nel bando, rappresenta solamente un artificio di tecnica giuridica per cui si dà per esistente (la tutela occupazionale dei lavoratori) indipendentemente dalla preoccupazione dell’accertamento della verità e talora anche nel riconosciuto contrasto con questa.
A nulla rileva poi la dizione inserita nel capitolato: “L’appaltatore ha l’obbligo, ai fini del mantenimento dei livelli occupazionali e ai fini sociali, di utilizzare in via prioritaria i lavoratori del precedente appalto …”, che viene totalmente disattesa dalla seguente declaratoria: “… a condizione che il numero e la qualifica degli stessi siano armonizzabili con l’organizzazione di impresa della ditta aggiudicataria …”.
Con quest’arma di “distruzione di massa”, la ditta aggiudicataria potrà ben liberarsi di tutti o di buona parte dei lavoratori provenienti dal precedente appalto e sostituirli con altri di proprio o altrui “gradimento”. Stimolata anche e soprattutto dallo sgravio contributivo totale (Inps) previsto dalla legge 183/2014 (Jobs act) in favore delle aziende che assumeranno soggetti disoccupati, che il legislatore certamente non mancherà di estendere anche alle assunzioni che avverranno dall’1 gennaio 2016.
I lavoratori hanno preso atto della indisponibilità dimostrata dalla vicepresidente del Consiglio a poter concedere una breve sospensione della seduta consiliare, necessaria per la esposizione a tutti i consiglieri presenti della gravità della problematica che il nuovo bando per la gestione delle risorse idriche ha posto in essere.
Alla fine della seduta consiliare, solo l’assessore Salvatore Corallo ha intrattenuto i lavoratori che hanno appreso dalla sua viva voce la assoluta e totale indisponibilità dell’amministrazione ad apportare aggiustamenti al bando in termini di garanzia occupazionale, demandando la “soluzione del problema” all’attenzione del prefetto di Ragusa.
Notevole il dissenso e la contrarietà dei lavoratori e dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali che, immediatamente riunitisi in assemblea, hanno proclamato una giornata di sciopero per la giornata del 14 dicembre. Al termine della riunione, i lavoratori e i sindacalisti hanno potuto appurare, con grande disappunto, la presenza del sindaco, degli assessori e di alcuni dirigenti comunali negli uffici di loro competenza. Hanno così preso ulteriormente atto della non dichiarata indisponibilità del sindaco a volere incontrare i lavoratori e i sindacalisti che, quasi nella loro totalità, sono cittadini ragusani.
In un processo democratico le scelte politiche vanno puntualmente motivate e portate alla pubblica conoscenza e, soprattutto, a conoscenza dei destinatari di tali scelte. Il sindaco Piccitto ha sconfessato, con spirito antidemocratico, colloqui e punti di accordo già raggiunti con l’assessore Corallo nel corso di lunghe ed estenuanti trattative sindacali. Sconfessando fra l’altro anche l’operato dell’assessore stesso.
Chi afferma il contrario, mente. Sapendo di mentire. “A chi giova tutto ciò?”.

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