L’avanzata dell’estrema destra in Francia……a cura di Rita Faletti

marine le pen

In sei regioni su tredici, gli elettori francesi hanno riconosciuto al Front National di Marine Le Pen il merito di essere il partito più convincente e rassicurante cui guardare per il futuro del Paese. In un momento storico particolarmente difficile per la Francia e per l’Occidente, i francesi chiedono al Governo di dare risposte efficaci e di lungo periodo non solo nel contrasto al terrorismo di matrice islamica, ma anche in rapporto alla crisi economica e occupazionale.

Lo choc per le stragi nella redazione di Charlie Hebdo e nel supermercato Kosher lo scorso gennaio, non è bastato al socialista Hollande e ai suoi ministri, nonostante le promesse di fermezza e intransigenza verso chi avesse osato minacciare ancora la sicurezza della nazione. Secondo l’inquilino dell’Eliseo, il fatto che fossero stati colpiti obiettivi sensibili, cioè la sede di una rivistasatirica che si prendeva gioco dell’islam e di Maometto e un supermercato frequentato in prevalenza da clienti di religione ebraica, non avrebbe giustificato un intervento forte, di qualunque natura esso fosse, contro chi aveva sfidato i francesi a casa loro con tanta bestiale ferocia e tanto ostentata sicurezza. E così è arrivato il 13 novembre con le altre stragi, questa volta di semplici cittadini. Quesiti: sottovalutazione del pericolo, eccessiva tolleranza, letargia occidentale per troppa libertà e benessere, maglie allentate dei servizi di sicurezza, intelligence che ha fatto cilecca, strane inconfessabili alleanze? Forse un po’ di tutto, ma è certo che le principali responsabilità sono del Governo in carica, colpevole di non essere stato in grado di proteggere la popolazione. Michel Houellebecq, scrittore e intellettuale francese, ha chiaramente evidenziato quelle responsabilità, sostenendo che “il discredito che oggi colpisce in Francia l’insieme della classe politica, è non solo dilagante ma anche legittimo”. Allora ci si spiega perché un partito di destra estrema, in un Paese che ha sempre esaltato i valori della Rivoluzione del 1792, stia conquistando la fiducia di molti francesi (due su tre)spiazzando gli avversari. Sono gli stessi francesi che non hanno votato per i partiti della sinistra alle regionali di domenica scorsa e che “ la gauche caviar” non perde occasione di trattare con sufficienza o disprezzo, come dimostrato nei confronti della signora Le Pen evitando significativamente di invitarla all’Eliseo nella manifestazione di solidarietà per le vittime di gennaio. Come se il partito della Le Pen fosse più pericoloso dei tagliagole dell’Isis. Mah! Questa è la sinistra insulsa e che fa danni, in Francia come in Italia dove si fa a gara ad erigere cordoni sanitari contro la Lega Nord. Ebbene, Il 30% dei consensial Front Nationalè essenzialmente dovuto a scelte valoriali, diverse o addirittura antitetiche a quelle degli oppositori. Il primo obiettivo del FN è la difesa dell’identità nazionale che comporta la difesa delle frontiereche le sinistre considerano una sorta di inutile e vetusto orpello, simbolo di un nazionalismo becero. Altro obiettivo è la difesa degli interessi dei cittadini contro la difesa degli interessi degli apparati, secondo il principio sacrosanto che in democrazia il popolo è l’unico sovrano. Il programma contiene anche interessanti misure economiche, tra cui stanziamenti a favore dei poveri, abbassamento della tassazione, una sanità di qualità per tutti i cittadini francesi, il rifiuto delle politiche di austerità, misure protezionistiche nei rapporti commerciali con altri Paesi. Marine Le Pen propone inoltre una revisione degli accordi di Schengen sulla libera circolazione delle persone, limitando il flusso degli immigrati ed espellendo i clandestini. I detrattori hanno definito populista il suo programma, che ha molti punti in comune con quello della Lega Nord e del Partito della Libertà austriaco F.P.O., con i quali alle europee del 2014 la Le Pen ha costituitoil Movimento per un’Europa delle Nazioni e della Libertà. Guardando a casa nostra, si scopre che i mali della politica sono molto simili. L’accoglienza (anche se gli immigrati sopravvivono in tuguri indecenti, sfruttati dalle organizzazioni criminali, e da chi vede nel loro arrivo un modo per fare soldi) e la solidarietà, vessilli della galassia di sinistra, saltano fuori pervicacemente nei grandi giornali e nei talk show spesso a sproposito. Non contenti di dare voce ai nostri fanatici dell’accoglienza, ospitiamo gente che non sappiamo chi sia e che, per di più, si sente autorizzata dalla nostra stupidità e dalla nostra ipocrisia a criticare e censurare le parole di Salvini, il quale non fa molto di più che esprimere l’opinione di tanti italiani, stufi, come sono stufi i francesi, delle lezioni di buonismo che ci vengono somministrate dalla terza carica dello Stato che non perde occasione per dire scempiaggini terzomondiste, da giornalisti di parte , scrittori e intellettuali che se ne fregano (loro sì) altamente degli immigrati, ma anche della crescente povertà degli italiani. Ma dobbiamo permettere ad una egiziana con un nome impronunciabile di fare le pulciin TV a chi non la pensa come lei? Dobbiamo forse apprezzare i suoi sorrisini di compatimento nei confronti del giornalista del Foglioche sostiene che le bombe a volte sono necessarie? Dobbiamo assistere ad un intenso scambio di sorrisi complici ed ammiccamenti tra l’ egiziana dal nome irripetibile e la conduttrice Tvschiava conclamata del politicamente corretto? Consiglierei alla studentessa egiziana di tornare in Egitto a predicare l’importanza della cultura, quella che comincia dall’a, b, c, visto l’alto tasso di analfabetismo (50%) diffuso soprattutto fra le donne, o di preoccuparsi dell’inquinamento sia atmosferico che acustico del Cairo, con i suoi abitanti soffocati dal monossido di carbonio e assordati dal suono ininterrotto dei clacson. E le ricorderei che non è leale sputare nel piatto dove si mangia. E poi dico basta con il ritornello delle colpe dell’Occidente, che il nominarle ha solo uno scopo giustificazionista nei confronti del terrorismo islamico. Nessuno è senza peccato. Dunque, se in Europa l’ interesse alle formazioni e ai movimenti di destra sta crescendo, e la vittoria del Front National è un segnale importante, significa che le politichedi sinistra non hanno prodotto risultati apprezzabili o sono state fallimentari.Quando un arnese è logoro e non funziona più non c’è altro da fare che buttarlo.

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