«l’Italicum è una legge brutta e pericolosa, dove chi vince si prende tutto. Una cosa così non c’è in nessun paese al mondo», così l’on.le Franco Antoci, già presidente della provincia di Ragusa, affrontail primo tema dell’incontro, del 10 dicembre 2015, nella sala conferenza dell’Avis, organizzato dall’Osservatorio InterpartititicoDonne.
Antoci, ha illustrato l’Italicum, il sistema elettorale che utilizzeremo a partire dal 1°luglio 2016, basato su 5 capisaldi: Proporzionale, premi di maggioranza, soglie di sbarramento, circoscrizioni provinciali e doppio turno. L’ex Presidente ha sottolineato i punti critici. Tra questi: il premio di maggioranza eccessivo, specie con riferimento alla attuale fase caratterizzata da una frammentazione dell’offerta politica che determinerà un’alterazione del consenso consegnando ad un solo partito, magari inferiore al 30%, la maggioranza assoluta.«Questa legge -ha ribadito – è davvero una legge sbagliata e pericolosa. Senza contrappesi, si rischia di mettere nelle mani di un solo partito, di una sola persona, il controllo del Parlamento, del governo, del Presidente della Repubblica, della Corte Costituzionale, delle società partecipate». Un riferimento anche al referendum abrogativo della stessa legge che, a suo avviso non è infondato, tra l’altro condiviso da autorevoli personalità del mondo politico, accademico e culturale, sarà sicuramente da lui sostenuto.
Subito dopo la parola al relatore, sen. Gianni Battaglia, già componente dell’Ufficio di Presidenza del Senato, che ha illustrato la Riforma costituzionale all’esame del Parlamento. Battaglia, anche lui, si è soffermato sugli aspetti critici che si riscontrano nella suddetta Riforma che rischiano, se combinati insieme con la legge elettorale, di alterare seriamente la rappresentanza democratica e consegnare un sistema parlamentare che rimane bicamerale ma che rende confuso il ruolo del Parlamento e il suo rapporto con le istituzioni regionali.
L’intervenuto dell’’avv. Guglielmo Barone, il quale, dopo una battuta sull’importanza ed il valore di incontri tra soggetti appartenenti a diverse componenti politiche su temi di rilevante significato come quelli trattati in occasione del convegno, rispetto ad altri concomitanti appuntamenti politici, come quello alla Leopolda di Firenze, di maggiore rilievo mediatico ma con minore concreta possibilità di partecipazione e critica, ha evidenziato l’emergenza della attuazione dei diritti in un sistema giudiziario lento e farraginoso come quello italiano.«Emergenza– ha sottolineato Barone – dalla quale si può uscire senza necessità di ulteriori interventi legislativi, ma mediante il richiamo in servizio dei magistrati (circa trecento) attualmente applicati fuori ruolo, e il bando di concorso per completare la pianta organica oggi carente di circa mille e cinquecento posti. Con la rapida immissione in servizio di circa 1.800 magistrati è ben possibile sperare in un rapido abbattimento dei tempi di svolgimento dei processi con la conseguente veloce attuazione dei diritti sanciti dalle leggi».
Il capo gruppo di Forza Italia, ing. Maurizio Tumino, ha posto l’accento sulla continua violazione dei regolamenti da parte dell’amministrazione comunale.
Il tema della scuola, molto dibattuto a seguito della riforma Renzi, del luglio scorso, la cosiddetta “Buonascuola” dove si colgono numerose questioni che rischiano d’intaccare la tenuta democratica del Paese è stato brillantemente affrontato dal prof. Dario Prestana con alcune chiare slide. Prestanaha commentato i punti più problematici della riforma: dalla compressione della libertà d’insegnamento, a causa della discrezionalità del Preside nello scegliersi i professori (solo quelli nuovi, almeno per ora!) e nell’attribuire loro gli esigui premi per i più bravi, all’umiliazione della loro rappresentatività sindacale; dallo svilimento delle decisioni degli organi collegiali interni alla scuola, al peggioramento delle disuguaglianze sociali tra alunni, tra scuole e tra regioni. Il relatore ha concluso ricordando un elenco di argomenti scolastici che la riforma delega al governo con una decretazione senza confronto democratico in Parlamento.
Alla fine si è aperto il dibattito con al centro le tematiche della scuola, oggetto di normale interesse, considerato che la scuola è luogo sia di educazione alla democrazia sia della sua stessa origine con i preziosi contributi del sindacalista prof. Enzo Drago e del dirigente scolastico prof. Enzo Bonomo
Un appuntamento davvero interessante quello organizzato dall’Osservatoriointerpatitico Donne che ha visto la presidente Rosanna Bocchieri davvero soddisfattae motivata a proseguire un ruolo di impegno nella comunità ragusana.