Le luminarie a Modica. Ivana Castello(Pd)scrive una lungaaaaaaa lettera al sindaco

ivana castello

Il consigliere comunale del Partito Democratico, Ivana Castello, ha scritto una lunga, anzi lunghissima, lettera al sindaco, Ignazio Abbate. Stavolta il problema sono le luminarie di Natale. Ecco il testo integrale.
“Gent.mo Signor Sindaco, siamo in prossimità delle feste natalizie e lei, com’è suo costume, ha voluto rallegrare la città con le solite luminarie. Avevo timore che non si trovassero gli angeli con la tromba, ma leggendo

il capitolato d’appalto li ho trovati al n. 4 di pagina 1. Mi sono tranquillizzata.
Ovviamente, considerate le raccomandazioni della Corte dei Conti (il Comune si limiti alle spese previste all’articolo 188, comma 1 quater, del Tuel), mi sono chiesta dove avesse preso il denaro necessario e, cercando qua e là, ho trovato alcune risposte anche se, assieme alle risposte, immancabile è sorto qualche quesito che le giro. L’iniziativa sarebbe partita dal Responsabile P.O. del Servizio Turismo e Spettacolo che, in una lettera, prot. 54493 del 23 novembre 2015, esordisce:

«Come ogni anno l’Amministrazione Comunale intende realizzare un sistema di illuminazione decorativa per il periodo natalizio»

Si fa, dunque, promotore di una iniziativa: Perché non lo facciamo realizzare alla SpM? Potrebbero utilizzarsi le economie conseguite col piano di razionalizzazione di cui alla delibera di Giunta n. 69 del 31 marzo 2015! Geniale, non le pare? La SpM risparmia e il Comune spende; o meglio: la Spm risparmia e il Comune la induce a spendere il risparmiato. Ma, mi domando e le domando:

– effettivamente esiste questo risparmio?

La P.O. dimostra di conoscere fatti e conti della SpM meglio del suo Amministratore Unico. Essa, infatti, si esprime così: Consiglierei di utilizzare i risparmi della Spm; e consiglierei, altresì, di contenere la spesa entro 20.000 euro. Mi è sorto, per ciò, un mezzo dubbio: vuoi vedere, mi sono detta, che i risparmi della SpM ammontano a 20.000 euro? Certo non posso saperlo subito, per cui avvio delle ricerche. Trovo una lettera dell’Amministratore SpM Guastella, protocollata al n. 55.138 del 26 novembre 2015. Vorrei parafrasarla, ma non potrei essere incisiva più di quanto lo è lui stesso:

«Con la presente il sottoscritto Dott. Antonio Guastella, nella qualità di Amministratore Unico della società Servizi per Modica, comunica che, poste in essere una serie di azioni di razionalizzazione dei costi di gestione e del personale dell’azienda, come da indirizzi di cui alla deliberazione della Giunta Comunale n° 69 del 31/03/15, può evidenziarsi una riduzione dei costi ordinari di gestione nel corso della presente annualità, presuntivamente quantificabile in circa euro 20.000,00».

Ho tirato le somme. La P.O., dunque, propone che la SpM finanzi e si occupi dell’illuminazione; avanza l’ipotesi che potrebbero bastare, anzi è opportuno che si facciano bastare, 20.000 euro, attingibili ai risparmi SpM; due giorni dopo l’Amministratore unico, che almeno dai documenti non sa nulla della proposta, comunica al Sindaco, con tutt’altro oggetto: «razionalizzazione dei costi come da delibera di Giunta n° 69 del 31/03/15», che da un calcolo presuntivo la SpM ha risparmiato 20.000 euro. E sin qui, per carità di patria, mi limito a ritenerli entrambi non credibili. Guastella, però, dice un’altra cosa: spiega che ha posto in atto

«una serie di azioni di razionalizzazione dei costi di gestione e del personale».

Oh caspita! ho pensato, vuoi vedere che quest’anno il milione medio di disavanzo, dovuto sopratutto alle spese di personale, non lo avremo? Certo, se il Sindaco riesce in quest’operazione dovremo, quanto meno, riconfermarlo. E mi sono amleticamente domandata: lo riconfermiamo o lo mandiamo a risanare le casse dello Stato? Lo mandiamo a Palermo? No, a Palermo no, mi correggevo d’istinto: a Roma, deve andare dritto a Roma! Ora mi domando e le domando: per esserci un risultato positivo, come dice Guastella, sia pure di 20.000 euro, non dev’essersi registrata un’inversione di rotta su tutti i fronti? Per chiarirmi e chiarirle il problema le pongo qualche domanda:

– lei è veramente convinto che ci sia questo avanzo o, se preferisce, questo risultato positivo, nell’amministrazione della SpM?

– il risultato positivo, ovviamente, riguarderà l’intera amministrazione, non credo che 20.000 euro si siano risparmiati sulla carta per asciugarsi le mani e sul resto delle voci di bilancio si sia in rosso. Il risparmio nei consumi della carta non potrebbe qualificarsi positivo se la spesa per il personale fosse in rosso, come pare che sia. Mi spiego con un esempio: se risparmio 20.000 euro sulla carta e sono in rosso di un milione di euro sul personale, l’intera amministrazione non può dirsi positiva per 20.000 euro, bensì negativa per (1.000.000,00 – 20.000,00 =) 980.000,00 euro. Lei, dico lei Sindaco, nella qualità di socio unico della SpM, pensa che questo discorso sia sbagliato? E se è sbagliato, in quale sua parte va corretto?

-se, come dice il Guastella, la Spm ha realizzato, al 26 novembre 2015, un avanzo tale da potersi impiegare per coprire il costo delle luminarie, perché non ha pagato il personale che lamenta di aver ricevuto l’ultimo stipendio nel lontano mese di agosto? Qui le domande anziché una, due, si fanno innumerevoli:

1°. sussiste questo risparmio? Se la risposta è positiva, transeat; se però è negativa non si possono spendere soldi che il Comune o la SpM non possiedono. L’unica risposta che ammette tutto e il contrario di tutto è quella di Guastella: il risparmio, presuntivamente, esiste. Se fossi in lei, chiamerei l’amministratore e gli direi: caro Guastella, più che giocare con le parole, devi rispondere come vuole il Vangelo di Matteo, quando ingiunge che il parlar nostro sia sì, sì, no, no. E’ uno degli insegnamenti che difficilmente cambierà nei secoli. D’altronde, se l’economia (indotta dalla razionalizzazione) esiste, i risparmi si possono anche spendere; se non esiste, non è alcun ché da spendere; e, infine, se non esiste e si vuole affermare che esiste (si vuole cioé dire una bugia), si può anche inserire un presuntivamente che fa unico mazzo di asini e sapienti;

2°. è in corso il gioco cosiddetto delle tre carte o stiamo amministrando il Comune?

3°. come ha fatto il Responsabile P.O. del Servizio Turismo e Spettacolo a sapere che esistevano 20.000 euro di risparmio prima ancora che lo scrivesse il dottor Guastella? E’ una domanda che le pongo ma dalla quale, per imbarazzo, la esimo dal rispondere;

4°. perché ha deciso di incaricare la SpM dell’organizzazione delle luminarie, dal momento che poteva farlo lo stesso Comune? E sopratutto dal momento che i soldi della SpM sono del Comune, suo socio unico?

5°. le sembra, questa, una spesa che esula dalle prescrizioni della Corte dei conti? O ritiene che le prescrizioni possano essere evitate se ad agire è la SpM, anche se i fondi che questa impiega sono del suo socio unico?

Concludo con quattro ultime domande:

– gli angeli ci saranno veramente o rappresentano un refuso del capitolato?

– quali sono, in dettaglio, le azioni di razionalizzazione poste in essere all’interno della SpM e quali sono i risultati conseguiti, azione per azione, sul piano pecuniario?

– a quanto ammonta effettivamente il costo delle luminarie? Nella lettera della P.O si parla, in via ipotetica, di 20.000,00 euro; nella lettera del dottor Guastella si parla pure di 20.000,00 euro, ma di risparmio non di spesa; e nel capitolato d’appalto, all’articolo 3, infine, di 49.150,33 euro. Stavolta di spesa;

– anche quest’anno ha trascurato Marina di Modica: ma proprio non le interessa?

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