Modica, Casa don Puglisi. Aperta la Porta santa della misericordia

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C’era tanta commozione lunedì 17 dicembre 2015 – prima ferie speciale di Avvento – tra le tante persone (e tra di essi molti giovani) presenti all’apertura della Porta santa della misericordia nella Casa don Puglisi di Modica. Nei giorni precedenti era maturato il senso della Porta santa di una Casa che, nel nome di don Puglisi, ospita mamme e bambini (e “non mamme”) cercando, con un mix

di familiarità e competenza pedagogica, di aiutare a superare momenti difficili e a “ripartire”. Abbiamo pensato a un versetto di Luca, alla misericordia come «misura pigiata e traboccante», che è stato scritto sull’architrave della Porta. Misura pigiata per le molte cure che si richiedono nell’aiutare a ripartire nella vita, potendo contare su una “smisurata” disponibilità degli operatori nel curare crescita e bellezza. Misura traboccante perché, vivendo il servizio nella Casa, si sperimenta una pienezza ed una gioia che vanno oltre attese e parole. E, pensando alla proposta da fare ai pellegrini perché – celebrando la misericordia di Dio si viva l’indulgenza come impronta di vita nuova grazie ai meriti e all’intercessione dei martiri – è venuta in mente una convinzione di don Puglisi: «fedeltà e tenerezza generano costanza!». Che è stata scritta nella porta interna: chi viene alla Casa, infatti, è invitato a rapporti fedeli, pazienti … La Porta è stata aperta con un breve rito di introduzione che ha esplicitato come, alla radice di tutto sta, Cristo che, per don Puglisi, era il confidente, l’amico più caro e che, nella Casa, viene ogni ascoltato insieme nella sosta dei vespri comunitari. Dopo il rito introduttivo è stata aperta la Porta e celebrata l’Eucaristia, presieduta dal novello presbitero don Paolo Catinello che cura il cammino spirituale della Casa. Don Paolo ha sottolineato – commentando il vangelo del giorno, la genealogia di Gesù in cui sono presenti anche quattro donne straniere – come ogni vita diventa porta per la salvezza che Dio opera nella storia, oltre ogni pregiudizio. Generando la convivialità delle differenze! E come sia la vita ad interessare a Dio. Ed è stato bello che, oltre alla presenza del vicario generale, del vicario foraneo, di altri presbiteri, ci fossero anche dei missionari a dire il respiro del mondo, il sindaco a dire la presenza della città, gli anziani e le suore del Boccone del povero a rendere presente l’altra Porta santa della carità per la città che sarà aperta il 24 dicembre. E durante l’anno, tra le celebrazioni giubilari, vi saranno le messe per la città nel cantiere educativo Crisci ranni, a dire la presenza nelle periferie della vita e della storia. Durante l’anno i pellegrini potranno partecipare ogni sera alle 20 ai vespri o venire a gruppi per vivere un momento di preghiera arricchito dalla testimonianza di come la misericordia di vive nella Casa e di proposte diverse di volontariato. Ed appuntare su un quaderno le loro risonanze …, iniziando con il messaggio di una delle operatrici della Casa assente perché impegnata nel Corso del progetto Policoro : «Vi penso con affetto in questo giorno così importante per la nostra Casa. Mentre ero in basilica, a Roma, dopo essere passata dalla Porta santa di San Pietro, pensavo a che fortuna avrò in questo anno. Riuscire a passare dalla porta santa quasi quotidianamente non è cosa da poco!! È una carezza di incoraggiamento, un abbraccio nello sconforto, un olio che lenisce le ferite che troppo spesso la vita ci infligge. Ieri sera, ad Assisi, durante la veglia un frate diceva: “il rischio che spesso corriamo è quello di fare le cose di Dio, senza Dio; con il cuore di riserva”. Forse allora la porta santa per noi che operiamo in questa Casa potrebbe essere il motivo in più per ricordarci di fare le cose non per Dio ma con Dio».

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