GLI AUGURI DI NATALE DELL’ASP DI RAGUSA AGLI OPERATORI DELL’AZIENDA

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Una cerimonia sobria per lo scambio degli auguri in prossimità del Santo Natale e delle festività quella voluta dalla Direzione strategica dell’Asp di Ragusa. Si è tenuto stamattina il tradizionale appuntamento per gli auguri di Natale. Quest’anno il direttore generale,  Maurizio Aricò, assieme al direttore sanitario,  Giuseppe Drago e il direttore amministrativo,  Elvira Amata, hanno incontrato gli operato dell’Asp, nella sede di piazza Igea.

Ospite d’onore il nuovo Vescovo di Ragusa,  Mons. Carmelo Cuttitta. E’ intervenuto il deputato regionale,  Nello Dipasquale. «Mi è gradito rivolgere a tutti Voi che lavorate nelle strutture sanitarie dell’Asp e a tutti i cittadini i più cari auguri in occasione delle prossime festività di Natale e di fine anno». – Con queste parole il direttore generale ha accolto i presenti per lo scambio di auguri – «Il mondo sanitario, come la società, si avvicina infatti in questi giorni a una festa, quella del Natale, che è simbolo di pace per tutti noi». Aricò ha ringraziato il nuovo Vescovo di Ragusa per la Sua presenza: «Mons. Cuttitta, ci ha regalato un momento di grande gioia essendo qui con noi». – ed ancora – «La Chiesa di papa Francesco, una realtà vicina alla società, ha dato segnali forti di cambiamento soprattutto con la nomina dei nuovi Pastori.»

Mons. Cuttitta ha ringraziato la Direzione per l’occasione che gli ha dato di incontrare gli operatori della sanità, ma altresì ha ringraziato la città di Ragusa che lo ha accolto con sincero affetto – «C’è sinergia tra le istituzioni civili ed ecclesiastiche. La mia radice, quella di Padre Puglisi, mi porta a fare tutto ciò che è possibile a servizio dei cittadini. La linea di Papa Francesco è quella di fare emergere le difficoltà che spesso non emergono. Il Santo Padre con il Giubileo ha voluto porre attenzione alle difficoltà concrete della gente. Troppi segnali di declino, soprattutto tra i giovani che spesso decidono di togliersi la vita. E’ come se ci fosse un muro ed i muri spesso portano alla morte. Le situazioni che viviamo oggi – ha detto – pongono dunque sfide nuove che per noi, a volte, sono persino difficili da comprendere”. La Chiesa italiana è chiamata a non costruire né muri né frontiere».

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