Il presidente del Consorzio di tutela del cioccolato artigianale modicano, Tonino Spinello, all’indomani dell’incontro romano con i funzionari del Ministero delle Politiche Agricole, ci crede ancora nell’ottenimento dell’Igp. “L’incontro – spiega Spinello -, per il quale ringraziamo l’onorevole Nino Minardo, è servito a fare chiarezza. Ci sarebbero tante recriminazioni ma per il momento evitiamo. La soluzione prospettata, quella cioè del marchio collettivo geografico è senza dubbio una buona idea. Di certo non è come avere la tutela di un marchio pubblico, basti pensare che in caso di “plagio” o “tarocco” non possiamo denunciare la cosa alla Polizia o al Nucleo antisofisticazioni, bensì adire le vie legali. Bisognerà dunque vagliare questa ipotesi e studiarla bene, ma sono convinto che non bisognerà abbandonare la strada dell’Igp”. L’ottimismo di Spinello è dovuto alle notizie che giungono da Bruxelles circa un atteggiamento, da parte dell’Unione Europea, tornata ad essere più accondiscendente nei confronti del riconoscimento dei marchi ai prodotti tipici. “L’Europa pare stia ritornando sui suoi passi – spiega Spinello, reduce da alcuni convegni sulla qualità delle tipicità artigianali – e, per fronteggiare i prodotti che arrivano dall’Asia e dall’America, sta rivedendo le sue convinzioni che hanno, nei fatti, bloccato il nostro iter. Io credo ad esempio – continua il presidente del Consorzio – che anche il cioccolato può rientrare tra i prodotti a marchio Igp, in quanto sono previsti anche i lavoratori dalla torrefazione dei chicchi di cacao. Non so perché ma mi sento di essere ottimista!”. Di altro tenore le dichiarazioni invece dell’assessore provinciale allo Sviluppo economico, Enzo Cavallo, il quale invita allo stare attenti a perseguire nuove vie. “Prima di pronunciarci in maniera definitiva – sostiene l’assessore provinciale – dobbiamo avere certezza che si tratti della vera soluzione. Per questo va aperto un confronto fra i soggetti interessati per l’approfondimento della materia e per fare la migliore scelta”. E di incontri, nei prossimi giorni, ce ne saranno parecchi, sia all’interno del Consorzio che tra l’amministrazione e la Camera di Commercio. Intanto fa specie il silenzio, su tutta questa vicenda, dell’Antica Dolceria Bonajuto. Franco Ruta infatti, senza timore di smentita, può essere definito il “padre” del fenomeno cioccolato di Modica. Ma tace. Il figlio, Pierpaolo si limita a dire: “Mi dispiace, ma non ho nulla da dichiarare”.
L’IGP AL CIOCCOLATO DI MODICA. SPINELLO: “IO CI CREDO ANCORA”
- Dicembre 11, 2009
- 8:46 pm
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