Dal presepe vivente alla esaltazione delle tradizioni: ‘ultima scommessa de “Gli amici ro cuozzu” di Giarratana

Giarratana 2015 l'alunno e il maestro

La valorizzazione degli antichi mestieri, l’esaltazione delle qualità del territorio, la riscoperta delle tradizioni. In un’Italia sempre più martoriata dalle contraddizioni, il piccolo esempio che arriva da Giarratana, con il presepe vivente realizzato dall’associazione “Amici ro Cuozzu” nell’antico quartiere della Perla degli Iblei, definito “museo a cielo aperto” per la straordinaria intersecazione dei vicoli e il suggestivo paesaggio in grado di regalare ai visitatori,

ha funzionato da catalizzatore per le numerose presenze di persone (se ne calcolano in complessivo 12mila durante il periodo festivo) che hanno scelto di compiere un vero e proprio tuffo nel passato. “Soltanto attraverso il recupero dei valori di un tempo, la valorizzazione della tradizione e la capacità di conservare ciò che eravamo – dicono i componenti dell’associazione, con in testa il presidente Giuseppe Giaquinta e il vice Rosario Linguanti – si può sperare di potere puntare su un futuro più luminoso, guardando con attenzione anche alle esigenze del presente. Una proposta? La musealizzazione di questi luoghi in cui si è tenuto il presepe vivente sino a farli diventare polo d’attrazione per i turisti. Potrebbe essere una scommessa che impegnerebbe non solo la nostra associazione e l’Amministrazione comunale ma l’intera cittadinanza oltre a tutti coloro che, pur essendo di fuori Giarratana, avrebbero le carte in regola per fare sistema. Ci siamo accorti, in questi giorni, come da una realtà di grande tradizione quale il presepe vivente, che ha celebrato il 26esimo anno di attività, si potrebbe prendere spunto per fare in modo che la Perla degli Iblei, sfruttando anche altre peculiarità quali la cipolla e il torrone, oppure le feste religiose di maggiore attrazione (San Giuseppe, Madonna della Neve e San Bartolo), calendarizzi un percorso capace di attirare l’attenzione di chi viene da fuori e vuole puntare sulle nostre tradizioni. Non è semplice, lo sappiamo. Ma questo potrebbe essere uno spunto da sviluppare. Anche per creare qualche chance ai giovani che, se vogliono una occasione, sono costretti, nell’ottanta per cento dei casi, e forse anche più, ad andare via da Giarratana”. Gli “Amici ro Cuozzu”, poi, ringraziano tutti coloro che si sono adoperati per la migliore riuscita della rappresentazione del presepe vivente, circostanza che, già lo scorso anno, aveva consentito al gruppo di vedersi attribuito un prestigioso riconoscimento, quello di promotore del miglior presepe vivente d’Italia. “Insomma – aggiungono Giaquinta e Linguanti – le caratteristiche per fare bene ci sono tutte. E’ necessario, però, guardarsi attorno e cercare di coagulare gli interessi di una cittadina che, potenzialmente, potrebbe avere parecchie frecce al proprio arco. Noi, con l’organizzazione del presepe, ci siamo già messi a disposizione. E potremmo intestarci anche altre sfide se tutti remassimo nella stessa direzione”.

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