MODICA MULTISERVIZI E RETE SERVIZI DIVENTANO OGGETTO DI BATTI E RIBATTI POLITICO-SINDACALE. INCALZA LA CGIL

La Modica Multiservizi e la Rete Servizi continuano ad occupare un ruolo di primo piano nel dibattito politico cittadino. Al di là delle dichiarazioni, è difficile non riscontrare un accenno di “scontro politico” nell’interrogazione presentata dal capogruppo consiliare di Sinistra Democratica, Vito D’Antona. L’esponente di Sd, all’indomani della nomina di Martino Modica quale nuovo amministratore unico della Modica Rete Servizi, interroga il Sindaco circa la possibilità di un unico incarico di vertice, di entrambe le società, a Giovanni Giurdanella, attuale amministratore unico della Multiservizi. “Egli – scrive D’Antona nell’interrogazione – ha svolto in questi mesi un encomiabile lavoro di ricognizione delle problematiche della società, con particolare riferimento al futuro del personale e alla rimodulazione dei servizi in atto gestiti dalla Modica Multiservizi, anche utilizzando competenze non secondarie derivanti dalla sua professione. Proprio in questa fase è quanto mai indispensabile, qualora dovesse giungersi alla conclusione di mettere in liquidazione una società e di trasferire all’altra alcuni servizi della liquidata, garantire il massimo di unicità di vedute tra i responsabili delle società. Ritengo – continua D’Antona – che sia più opportuno per l’Amministrazione Comunale interloquire con una unica persona in grado di avere la conoscenza completa delle problematiche delle due società”. Facile collegare però la proposta di D’Antona a qualche malumore successivo alla scelta di nominare un fedelissimo di Riccardo Minardo, quale guida della Rete Servizi. Che i rapporti tra Sd e Mpa, sebbene in seno alla maggioranza, non siano mai stati idilliaci è cosa ben nota, così come anche le diverse posizioni in merito al futuro delle due società un tempo partecipate. Intanto, in merito alla Multiservizi, continua il botta e risposta, a mezzo stampa, tra l’amministratore unico Giovanni Giurdanella e la Cgil. In realtà al centro delle proteste del sindacato vi è l’amministrazione comunale e l’ipotesi ventilata di mobilità, non solo per i lavoratori vicini all’età pensionabile, ma anche per chi opera attualmente in quei servizi che saranno esternalizzati. Giurdanella aveva fatto rilevare come il percorso per questi fosse ben preciso, con l’inserimento in altri enti e, eventualmente, per chi rimanesse “escluso” da questi, la possibilità di essere reintegrato in altri servizi che rimarranno gestiti dal Comune. “Noi chiediamo – dice Salvatore Terranova, segretario provinciale della Fp Cgil – di conoscere da subito quali enti in provincia abbiano manifestato la disponibilità ad accogliere il trasferimento e l’assunzione a tempo indeterminato di queste circa trenta unità della Multiservizi, precisando la esigenza, che poi coincide con la tutela dei lavoratori interessati, di fare ciò prima che venga imbastita la procedura della loro messa in mobilità”.
Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa