La maggioranza consiliare di Modica chiede urgente approvazione dell’atto aziendale sanitario ibleo

Foto consiglio comunale

La Regione deve approvare al più presto l’atto aziendale che riformula il modo di concepire la sanità sul territorio ibleo”. La Maggioranza consiliare così dopo gli ultimi avvenimenti occorsi al Pronto Soccorso del Maggiore di Modica e che hanno visto il deciso intervento del Primo Cittadino, Ignazio Abbate.

“La clamorosa azione del Sindaco della scorsa settimana – dicono i consiglieri in questione –  deve servire da monito a tutti quei politici che a Palermo stanno perdendo ancora tempo nell’approvare e rendere operativa la nuova riorganizzazione della sanità iblea decisa dal Manager Aricò lo scorso mese di settembre. Per sciocche logiche campanilistiche, i deputati regionali iblei stanno facendo la lotta a questo atto, paralizzando di fatto la vita quotidiana della sanità iblea. L’ospedale baricentrico è irrealizzabile visto che il nuovo ospedale di Ragusa non può certo ospitare tutti i reparti. Giusto quindi provvedere ad una ridistribuzione dei reparti per i vari ospedali provinciali in modo da farli diventare delle eccellenze. Il futuro è l’Ospedale diffuso vista anche la conformazione della nostra provincia e le distanze relativamente brevi tra una città e l’altra”.
Il Pronto Soccorso del Maggiore è uno degli argomenti caldi in tema di sanità, e non è solo il Pronto Soccorso di Modica, ma lo è anche di Ispica, Pozzallo, Rosolini e Scicli, visto che ormai al Busacca intervengono solo su codici bianchi e verdi. Impossibile affrontare le emergenze di un pubblico così vasto in questa struttura e con questo esiguo personale a disposizione. Quando verrà approvato l’atto, a Modica ci saranno ben 109 unità in più, 7 saranno i medici che si aggiungeranno ai colleghi attualmente in servizio al Pronto Soccorso. Grazie ai fondi che il Comune doveva all’Asp come affitto per l’Ospedale San Martino, circa 300 mila euro, verrà ampliata l’attuale sede e resa più umana. Maggiore privacy, degenza breve, pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie.
Chiusura delle Farmacie Territoriali: “a Modica ci sarà sempre la figura del farmacista e di due infermieri, cioè quello che volevano i cittadini”.

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