Royalties petrolifere. Proficuo incontro a Roma tra il sindaco di Modica Abbate e il Viceministro Vicari

simona vicari

Sono molto soddisfatto per l’esito dell’incontro avuto questo pomeriggio con il viceministro alle Attività Produttive, Simona Vicari in merito alle royalties petrolifere”. Così il sindaco di Modica, Ignazio Abbate, da Roma dove si trova per una due giorni di incontri istituzionali su vari argomenti che riguardano il territorio ibleo. “Ringrazio pubblicamente Vicari, che avevo già avuto modo di apprezzare quando era sindaco a Cefalù. E con lei anche l’onorevole Nino Minardo che si è interessato personalmente della questione. Abbiamo discusso della nuova politica gestionale delle royalties risultanti dalle perforazioni petrolifere. La nostra linea è stata chiara fin dall’inizio: divisione dei proventi tra tutti i comuni i cui territori sono interessati dalla falda petrolifera, non più dunque benefici solo per il comune dove insiste il pozzo. D’altronde il sottosuolo, sia su terra ferma che in mare, non può avere confini ma appartiene a tutto il territorio su cui insiste. I rischi sono per tutti e non solo in prossimità degli impianti di estrazione, le compagnie petrolifere sfruttano l’intero territorio ibleo, non solo quello all’interno dei confini ragusani”. Il vice ministro si è mostrato molto interessato alla nostra proposta assicurandoci che approfondirà attentamente la situazione”. Al ritorno della missione romana, il sindaco di Modica avvierà subito dei colloqui con i colleghi dei comuni interessati dalle estrazioni per far fronte comune e presentarsi con una proposta ben precisa all’incontro con il vice ministro Vicari il prossimo mese di febbraio. Del problema è stato interessato anche l’onorevole Vinciullo della commissione bilancio all’Ars. ” Essenzialmente bisogna disciplinare la normativa che regola le competenze tra Stato e Regione in materia di estrazioni – afferma Abbate – che attualmente vede una divisone. Lo Stato ha la competenza sulle estrazioni a mare, la Regione su quelle terrestri. Bisogna unificare le normative verso una divisione democratica dei proventi. E in questo senso, dopo l’incontro di oggi, posso tranquillamente affermare che la macchina burocratica si è messa già in moto”.

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