Le accuse sono molteplici ed anche pesanti: l‘on. Riccardo Minardo, parlamentare regionale del MpA, la moglie Giuseppa Zocco, entrambi modicani, Sara Suizzo, di S.Croce Camerina, presidente del Consorzio Promozione Area Iblea(Copai), e Giuseppe Ruta, di Modica, quest’ultimo collaboratore dello studio tecnico di Minardo, sono chiamati a difendersi di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla truffa aggravata in danno dello Stato. La Procura della Repubblica di Modica contesta anche l’indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato e l’estorsione. Martedì il Nucleo di Polizia Tributaria del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, ha effettuato perquisizioni domiciliari ed anche nello studio tecnico e nella segreteria politica del parlamentare. Secondo il decreto di perquisizione e sequestro, trasmesso via fax da un anonimo alle redazioni giornalistiche tramite una ricevitoria di Marina di Ragusa, emergono dall’attività d’indagine, fin qui svolta, strettissimi rapporti economici, patrimoniali e finanziari tra gli indagati che hanno generato provviste finanziarie artatamente “distratte” dal Copai, risultato percettore di svariati finanziamenti pubblici che sarebbero stati in parte impiegati nell’acquisto di Palazzo Lanteri a Modica e nell’acquisto delle quote sociali dell’associazione “Energy”, originariamente proprietaria dell’emittente radiofonica Radio Onda Libera di Modica, ad opera della Archè Kronu srl, le cui quote sociali risultato essere di proprietà al 50% di Zocco e Suizzo. Si ipotizza, poi, nella medesima attività, che Minardo, attraverso il proprio studio tecnico, avrebbe fornito consulenze documentate attraverso l’interposta Archè Kronu srl, beneficiando somme corrisposte dai soggetti beneficiari nel settore agricolo in parte, poi, utilizzate per investimenti immobiliari in favore della figlia del parlamentare. “Confermiamo le perquisizioni – dicono gli avvocati dei coniugi Minardo, Carmelo Scarso e Raffaele Pediliggieri – e sottolineiamo che c’è stata piena disponibilità nella consegna di atti e documenti richiesti. Da parte nostra abbiamo già depositato ieri mattina degli atti a sostegno della regolarità della situazione”. La notizia ha fatto il giro della città e non poteva essere altrimenti viste le persone coinvolte. Riccardo Minardo, ieri mattina, era a Roma, ma telefonicamente si dichiara sereno. “E’ una bolla di sapone – sottolinea – e lo dimostreremo. Abbiamo piena fiducia nella magistratura. Siamo sereni e tranquilli. Mi auguro che si faccia chiarezza subito”. L’indagine sarebbe partita da quella dello scorso mese di giugno con 5 indagati dove si ipotizza la costituzione di una società all’estero per l’acquisto di immobili che poi sarebbero stati affittati al Copai, nel caso specifico riguarda le somme ottenute per il recupero e la ristrutturazione di Palazzo Pandolfi di Piazza delle Rimembranze a Pozzallo. Intanto l’on. Minardo incassa la solidarietà del coordinatore cittadino MpA di Ragusa, Giovanni Di Stefano. “Confidiamo – dice questi – nell’azione della Magistratura ed esprimiamo la solidarietà e la vicinanza della sezione ragusana del Movimento all’on. Minardo, sicuri che possa dimostrare l’estraneità ai fatti contestatigli”.
MODICA. L’INCHIESTA SULL’ON. RICCARDO MINARDO: “E’ SOLO UNA BOLLA DI SAPONE”. CINQUE I REATI CONTESTATI
- Dicembre 16, 2009
- 11:33 pm
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