A margine di una serie di “Conferenze dei capigruppo consiliari” aperte alla città di ModicaVerso la “Consulta per lo sviluppo economico”?

carmelo modica

Non si può negare che esistono a Modica importanti fermenti che si sono manifestati in vario modo. Su “Dialogo” (ottobre 2015) è stata richiamata la co-responsabilità della classe culturale modicana sui risultati ottenuti dalla classe politica della Modica repubblicana, mentre successivamente la stessa classe culturale, sul web e su “Dialogo”(novembre 2015), è stata destinataria, di un “Appello alla classe culturale modicana”

perché si riappropriasse della funzione che le è propria ovvero quella di condizionare la politica da una prospettiva culturale.
A tale attivitàè seguita, prima, una lettera aperta del presidente dell’Ascom, Giorgio Moncada dal titolo “Riflessioni a favore: delle Istituzioni, della Politica, di tutte le Organizzazioni rappresentative” e poi, la nascita in face book del“Laboratorio culturale: ‘Cuore modicano” che ha lo scopo dichiarato di redigere un “Progetto organico su Modica”.
Questo fermento non può meravigliare i lettori di “Dialogo” che ben sanno come esso sia il naturale risultato di un’assenza della politica e della correlata crisi del ruolo dei partiti.
Non occorre dimenticare che se si avverte la necessità di un tale gruppo di riflessione è perché tale attività è stata ed è assente nei luoghi di governo deputati a farlo e cioè il Consiglio Comunale ma, ancor di più, quelle commissioni consiliari permanenti inutilmente denominate di “studio e consultazione”: è sufficiente dare un’occhiata ai verbali delle loro sedute per verificare quanto scarne siano le argomentazioni ed assente la riflessione, la documentazione e lo studio.
Ovviamente siamo in presenza di un fenomeno che non è solo modicano basti pensare come da alcuni anni si assiste alla nascita dei cosiddetti “thinkthank”, letteralmente “serbatoi del pensiero” ovvero organismi che vogliono essere indipendenti e che si occupano di analisi delle politiche pubbliche nei settori che vanno dalla politica sociale alla strategia politica, dall’economia alla scienza e la tecnologia con lo scopo ultimo di produrre dati, informazioni, consigli e previsioni ai responsabili della politica.
E’ in questo clima che la Presidenza del Consiglio comunale, lodevolmente, statentando di daresostanza operativaa quanto sta avvenendo nella città proponendo, prima un consiglio comunale aperto (20 novembre 2015) sulle tematiche sollevate dalla lettera aperta del presidente dell’Ascom e poi convocandodue conferenze dei Capigruppo consiliari (14 dicembre 2015 e 8 gennaio 2016) aperte alla società civile, aventi lo scopo di istituire un tavolo permanente sui problemi di sviluppo della nostra Modica.
Noi di “Dialogo”, che di questo “tavolo tecnico” facciamo parte, in queste due riunioni abbiamo dato il nostro contributo muovendoci su quattro direzioni che, dopo un vivace dibattito, sembra siano state apprezzate.

1. Occorre evitare di creare un ennesimo ed inutile staff, tavolo di regia, gruppo interdisciplinare e quanti altri originali ed estrosi “tavoli” e denominazioni la fantasia della democrazia demagogica ed inconcludente ha dimostrato di essere capace di creare.

2.Se deve essere un tavolo di studio e riflessione esso non può tradire i criteri di scientificità che gli deve essere proprio per sua natura e, quindi:
• definire gli obiettivi;
• produrre riflessioni autorevoli;
• essere permanente,perché continuo e permanente è il variare della incidenza delle variabili che intervengono nel vivere civile che incidono fortemente nell’evolversi dei criteri utili asostenere quel processo di sviluppo del quale il “Tavolo” vuole individuarne le linee.

3. Per dare uno sbocco operativo ai lavori del “Tavolo” occorre rapportare, in maniera ottimale, i risultati ottenuti con gli organi di governo cittadino deputati ad assumere le decisioni conseguenti. Per perseguire questo fondamentale obiettivola sola strada da privilegiare ci sembra la immediata attuazione dell’art. 33 dello Statuto del Comune di Modica che prevede, tra le altre, la obbligatoria istituzione della “Consulta per lo sviluppo”.
Essa ha il vantaggio di dare seguito ad una democratica istituzione, prevista dal nostro Statuto comunale,che per il Comune dovrebbe equivalere quanto la Costituzione per lo Stato Italiano, che come tale soddisfa pienamente gli obiettivi di ottenere risultati riflettuti e nel contempo di avere, attraverso la espressione di pareri obbligatori ma non vincolanti, i giusti rapporti con le Istituzioni comunali che potranno, grazie all’apporto della Consulta, arricchire quanto serve per le giuste e sempre autonome decisioni di governo. Abbiamo ritenuto privo di buon senso il fatto che una modifica allo Statuto richiederebbe molto tempo per il necessario passaggio al Consiglio comunale perché, quand’anche il Consiglio comunale non ritenesse di realizzare un Istituto democratico previsto dallo Statuto che dovrebbe essere fuori da ogni logica di maggioranza ed opposizione, è certo che qualsiasi “tavolo” si ideasse diverrebbe, per le considerazioni già espresse, un luogo di inutile chiacchiericcio e privo di sbocchi operativi.

4.Circa i metodi di lavoro ed i contenuti abbiamo sostenuto che la istituenda “Consulta per lo sviluppo economico”, prima di attivarsi in analisi e discussioni occorre che si chieda perché non hanno avuto seguito varie iniziative di studio e programmazione che hanno indicato gli scenari urbanistici e le grandi linee di sviluppo che di un progetto organico di sviluppo economico ne sono i presupposti.Ci riferiamo per esempio al “Piano Strategico Modica 2015” presentato i 24 febbraio 2008 al Palazzo della Cultura dal sindaco Torchi nella più deprimente e significativa assenza di consiglieri comunali, ben pagato alla società Inext di Roma. Ma anche il “piano della mobilità” redatto durante la seconda sindacatura Ruta dall’ingegnere Fabio Maria Ciuffiniche con le sue idee individua scenari di straordinaria efficacia.Ed ancora alcune linee indicate dal Piano Paesistico regionale dell’Assessorato Regionale BB.CC.AA. Ufficio del Piano Paesistico Regionale, approvate con decreto n. 6080 del 21/05/1999, che costituiscono un importante documento metodologico e di programmazione in campo regionale e quello della Provincia di Ragusa (novembre 2008).
***
Alla fine di questi primi lavori possiamo dire che c’è da essere soddisfatti perché si è deciso di organizzarsi subito in “Comitato per la istituzione della ‘Consulta per lo sviluppo economico’ con l’impegno di alcuni consiglieri comunali, presenti che hanno partecipatao alla discussione, di avviare le procedure per ottenere, dal Consiglio comunale, la Istituzione della “Consulta per lo sviluppo economico”. Altra decisione importante è stata quella di agire subito utilizzando come base di analisi, riflessione e proposta l’enorme lavoro già prodotto e citato al punto 4.

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