Ragusa. Dalla protesta alla proposta, affinché quello che è successo alla San Vincenzo Ferreri non si verifichi più

Una proposta di regolamento per la concessione in uso temporaneo e non esclusivo di spazi di proprietà comunale, in dotazione al settore Cultura. E’ quella presentata dalle consigliere comunali del Laboratorio 2.0 Ragusa Sonia Migliore e Manuela Nicita, che hanno preso in esame i diversi regolamenti per ognuno dei beni culturali comunali, risultanti incompleti e a volte privi di regole certe e che lasciano alcuni aspetti e alcuni casi alla libera interpretazione degli uffici

o dell’Amministrazione stessa. “L’adozione da parte dell’organo Consiliare di un regolamento unico degli spazi – dicono Migliore e Nicita – sarebbe di grande importanza sia per ottimizzare la tutela dei Beni Culturali del Comune di Ragusa, che il loro utilizzo, per la diffusione della cultura e per la promozione turistica della città, secondo i principi dell’imparzialità della pubblica Amministrazione e di conservazione dei propri Beni Culturali”.
Questi i locali individuati ed i punti più rilevanti della proposta di regolamento, con l’espressa richiesta che ogni locale o bene culturale concesso e autorizzato a terzi, dovrà essere sorvegliato e custodito, per tutta la durata degli eventi, da apposito personale del Comune di Ragusa: palazzo Cosentini, auditorium S.V. Ferreri, auditorium S. Teresa, teatro Tenda, castello Donnafugata, sala Falcone e Borsellino, palazzo Zacco, teatro Quasimodo. I locali e gli spazi dovranno essere dati in uso con provvedimento del dirigente del Settore Cultura per incontri, conferenze, mostre, concerti, spettacoli, celebrazioni di carattere civile e religioso, manifestazioni con finalità mirate allo sviluppo della vita culturale, sociale e civile e di aggregazione, con l’applicazione di una tariffa che varierà a seconda dello spazio richiesto, delle ore e del tipo di manifestazione. Non è consentita la concessione dei locali e degli spazi per attività che pregiudichino la corretta conservazione dei beni, l’estetica e il decoro dei locali e degli spazi. Per quanto riguarda le attività non culturali, di tipo commerciale, che prevedano vendite di prodotti a scopo di lucro, rinfreschi, pranzi/cene, è necessaria una specifica autorizzazione da parte della Giunta. In tutti gli spazi concessi sono altresì vietate le pubblicità commerciali con qualsiasi mezzo, se non autorizzate formalmente e preventivamente dal Comune. “Dalla protesta per quello che è successo alla San Vincenzo Ferreri – concludono Migliore e Nicita – passiamo ad una proposta elaborata, e pensata proprio per far sì che quello che è successo all’inizio dell’anno non si verifichi più. La salvaguardia ma anche la valorizzazione del patrimonio culturale del Comune di Ragusa deve avere un posto di primaria importanza nelle politiche comunali, che questa amministrazione invece sembra avere totalmente dimenticato”.

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