OSPEDALE MAGGIORE. LE LACUNE LAMENTATE DEGLI OPERATORI DEL NOSOCOMIO DI MODICA

Insufficienza di posti letto per acuti, lungodegenza e riabilitazione in tutta l’Asp, posti letto inferiori alla media nazionale e regionale. E’ la denuncia emersa nel corso dell’assemblea dei lavoratori dell’Ospedale Maggiore indetta da Fp Cgil, Cgil Medici, Nursind, Sunas e dalla Rsu. Dopo gli interventi di Pasquale Giavatto della Cgil Medici, di Claudio Trovato Nursind e di Salvatore Rando, della Rsu Cgil riguardanti il piano di riordino, gli interventi qualificati di numerosi primari e medici dei vari reparti e del personale del comparto, sono stati incentrati su tali questioni rilevando che “l’attuale dirigenza probabilmente sollecitata dalle scadenze assessoriali non ha avuto il tempo necessario per un sereno confronto e, quindi, inevitabilmente può sfuggire la vera realtà del comprensorio modicano”. “Solo così – dicono le organizzazioni sindacali – si possono spiegare i tagli indiscriminati di posti letto e servizi. Non c’è stata la percezione delle esigenze della nostra comunità, lavoro corposo e qualificato dei reparti e servizi che il territorio eroga a circa 150 mila abitanti che provengono anche da fuori comprensorio”. L’assemblea si è posto anche il problema su cosa possa servire l’apertura della nuova ala quando in atto c’è la prospettiva di ridimensionare non solo l’Ospedale “Busacca” di Scicli ma anche il “Maggiore” di Modica. La sensazione percepita è che si vuole una sanità ragusana centrica senza avere gli spazi necessari per potere accogliere il tutto, senza parlare della clinica privata che non viene citata nel Piano. L’assemblea ritiene necessario coinvolgere i cittadini, i lavoratori tutti della sanità, il territorio, le associazioni di volontariato, i sindaci, le forze politiche, la deputazione regionale e nazionale a sostenere le proposte avanzate durante l’incontro con i vertici dell’Asp, con la convinzione che tali proposte rispecchiano le esigenze reali della popolazione. Nel corso dell’assemblea sono state sottolineate le carenze del personale medico, infermieristico e, soprattutto, del personale ausiliario ed ha evidenziato le questioni del personale precario, della stabilizzazione che vede questi lavoratori che hanno maturato un presunto diritto e che hanno la necessità di avere rispetto per la propria dignità e risposte certe al proprio futuro.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa