Royalties e Legge su Ibla. Spadola (M5S): “I nostri onorevoli all’Ars, ma non solo, devono appoggiare l’emendamento modificativo della Ferreri”.

Oggi inizia la discussione all’Ars della Finanziaria e quindi dell’emendamento sulle nostre royalties e sulla Legge 61/81, voluto fortemente dall’on. Nello Dipasquale. Un emendamento che, come tutti oramai sanno, snatura la Legge su Ibla, declassandola a norma comunale, e spalma i proventi delle royalties tra tutti i comuni della provincia di Ragusa.

Per fortuna 14 onorevoli, tra i quali spicca la firma della nostra Ferreri e di Cancelleri, hanno deciso di porre rimedio alla scellerata volontà di Dipasquale, presentando un emendamento modificativo al suo disegno di legge. Questa modifica propone di finanziare la 61/81, con 5 milioni di euro l’anno, sempre con i proventi derivanti dalle coltivazioni degli idrocarburi, ma da quel 30% spettante alla Regione e non più, quindi, dalla quota di pertinenza di Ragusa.
“Se veramente i nostri rappresentanti all’Ars hanno a cuore – dichiara Filippo Spadola, consigliere comunale dei 5 Stelle – le sorti del territorio ibleo, ed in primis il mio pensiero va a all’ex sindaco Dipasquale, mi sembra doveroso chiedergli, e perché no pretendere da loro, non solo di appoggiare l’emendamento modificativo con il loro voto, ma di convincere i loro colleghi della bontà di questa modifica. La Regione potrebbe benissimo ripartire, tra i vari territori comunali interessati dallo sfruttamento dei giacimenti, quel 30% che annualmente incassa dalle royalties. In fondo, come la Regione abbia investito, in questi anni, le royalties non lo si sa, non esiste difatti una rendicontazione. Ma non è questo il momento – continua Spadola – né la sede per sollevare una tale questione. E’ il momento invece di cogliere al balzo l’opportunità fornitaci da questi 14 onorevoli di migliorare una legge sbagliata, corrotta ed iniqua.
Questo invito – conclude Spadola – lo rivolgo pure ai tre consiglieri comunali del Pd, Giorgio Massari, Mario D’Asta e Mario Chiavola, affinché facciano pressione sui loro compagni di partito, perché questa battaglia, quest’emendamento, non ha colore politico, non ha bandiera, è solo un intervento in difesa del nostro territorio, dei nostri diritti”.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa