324 migranti, tre gommoni salpati nello stesso momento dalla Libia, 3 coppie di scafisti fermati di cui 4 minorenni, 900 dollari il costo del viaggio

bandicam 2016-02-25 09-31-32-972

La Polizia ha avuto modo di constatare che anche questa volta i migranti sono salpati nello stesso momento a bordo di 3 gommoni e gli scafisti erano stati addestrati tutti insieme per settimane prima della partenza. Un’unica organizzazione costituita da libici che ha pensato a tutto, incassando 300.000 dollari.

Le indagini hanno permesso di sottoporre a Fermo di Polizia Giudiziaria: Ebrahima Ndong, 20 enne del Gabmbia Djore Dris, 26 enne senegalese e quattro minorenni, due sedicenni e due diciassettenni del Gambia e Senegal.

I responsabili del delitto previsto concorrevano con altri soggetti presenti in Libia al fine di trarne ingiusto ed ingente profitto, compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.
I migranti provenienti da diversi paesi del centro africa sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo nelle prime ore per essere visitati, identificati e subito trasferiti in altri centri.

MODALITA’ DI SOCCORSO IN MARE

Alle ore 01:35 di martedi l’unità navale della Marina Militare “Comandante Bettica” veniva inviata in soccorso di un natante con 109 migranti a bordo, a Nord delle coste libiche. Alle ore 10.48 la “U. DICIOTTI” entrava in contatto con la “Comandante BETTICA” e iniziavano le operazioni di trasbordo di tutti i migranti soccorsi dalle due unità per complessivi 324 migranti. La nave “U. DICIOTTI” della Guardia Costiera dirigeva verso il porto di Pozzallo dove giungeva alle ore 07.15 del 25.02.2016.

ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA

La Polizia di Stato ha dovuto gestire questo nuovo arrivo e contemporaneamente le nuove partenze verso altri centri degli ospiti sbarcati in precedenza, in quanto il centro era pieno e bisognava fare posto agli altri appena arrivati e magari di prossimo arrivo.
Il Funzionario dirigente del servizio di Ordine e Sicurezza Pubblica della Polizia di Stato, con a disposizione decine di uomini, ha dovuto poi coordinare, le immediate partenze, i trasferimenti dall’Hot Spot ad altre regioni e l’accoglienza di centinaia di migranti.
Le operazioni di sbarco non hanno fatto registrare criticità ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche, in particolar modo diverse donne incinte e minorenni.
Alle procedure hanno partecipato 60 Agenti della Polizia di Stato, nonché appartenenti alle altre Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana, Esercito Italiano ed i medici dell’A.S.P. per le visite mediche.
Al riguardo, le attività dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato risultavano complesse, dovendo essere espletate in tempi ristretti, così da permettere anche un immediato invio degli ospiti in altre strutture d’accoglienza.
La Polizia Scientifica ha lavorato consequenzialmente senza sosta per le operazioni di preidentificazione e fotosegnalamento, in considerazione dei nuovi arrivi. In tempi record sono stati identificati i migranti approdati e gli uomini della Polizia di Stato.

LE INDAGINI

Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota della Guardia Costiera, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza hanno concluso le indagini in 20 ore dall’arrivo in banchina dei migranti.
L’attività di indagine ha permesso di appurare che tutti e 324 migranti sono partiti insieme dalle coste libiche e poco prima della partenza erano tutti all’interno di un grande capannone vigilati dai libici armati di pistole.
I migranti hanno pagato mediamente 900 dollari solo per il viaggio, il resto lo avevano pagato prima per raggiungere la Libia e per la permanenza nei capannoni. Dopo poche ore dall’arrivo della nave soccorritrice la Polizia ha verbalizzato le dichiarazioni di alcuni migranti e su delega della Procura della Repubblica di Ragusa e della Procura per i Minori di Catania, ha interrogato gli scafisti reo confessi.
Gli stessi autori del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina hanno assunto ogni responsabilità in ordine a quanto commesso, dichiarando di essere stati ospitati dai libici e dagli stessi formati per condurre i gommoni. Fondamentale l’apporto degli interpreti esperti di lingue e dialetti africani di difficilissima comprensione.
LA CATTURA

Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanne dell’Autorità Giudiziaria.

BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA

Nel 2016 sono 32 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 150 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.

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