Il Sindaco di Ragusa Piccitto stamane a Palermo per partecipare ad incontro, promosso dall’ANCI Sicilia, con il presidente del ARS Ardizzone

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Il sindaco di Ragusa Federico Piccitto ha partecipato questa mattina a Palermo al confronto, organizzato dall’Anci Sicilia, con il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone per discutere le criticità collegate ai trasferimenti ai Comuni siciliani contenute nell’art. 8 della Legge di Stabilità 2016, attualmente in esame all’Assemblea Regionale Siciliana. Alla riunione sono stati presenti anche gli assessori regionali all’Economia ed alla funzione pubblica, rispettivamente Alessandro Baccei e Luisa Lanteri, i capigruppo e la deputazione regionale.

“Il clima di questa mattina – afferma il sindaco Federico Piccitto – ricorda uno di quei kolossal americani sui disastri, in particolare quello che accade il giorno dopo. Se non fosse, purtroppo, la triste realtà, i contenuti del confronto odierno strapperebbero perfino un sorriso. Tra idee e proposte strampalate, risvegli improvvisi del governo e della maggioranza che ormai ricordano sempre di più Alice nel paese delle meraviglie (qualcuno si è accorto solo oggi che i comuni siciliani sono alla canna del gas, è stato detto perfino questo) e soluzioni contabili che appaiono quanto meno grottesche, abbiamo assistito ad uno spettacolo davvero deprimente. In questa situazione surreale, per fortuna, i sindaci siciliani e l’Anci Sicilia in testa, sono gli unici che hanno dimostrato di mantenere non solo una forte aderenza alla realtà ed alla concretezza, nonostante le risposte sconcertanti degli interlocutori, rappresentanti del governo regionale e della maggioranza compresi, che hanno creato non pochi momenti di forte tensione, ma perfino la volontà di superare i problemi in maniera seria. Obiettivo comune, arrivare ad una stesura della legge finanziaria 2016 non penalizzante per gli enti locali dell’isola, che se approvata senza correttivi nella sua stesura iniziale, avrebbe invece ridotto alla prostrazione i comuni e, di conseguenza, i cittadini. Una linea che, con non poche difficoltà, sembra sia passata; ci auguriamo, a questo punto, che la direzione intrapresa sia quanto meno seguita nel metodo dall’aula in sede di discussione. In tale contesto è apparsa ancora più assurda ed inconcepibile la norma contenuta all’art. 8 della finanziaria riguardante la distribuzione delle royalties. Come è possibile, infatti, anche solo concepire, in un tale quadro sconfortante e di assenza di soluzioni da parte di una Regione che in questi anni ha solo bloccato per sè e non certo distribuito risorse agli enti locali, una norma tesa a sottrarre ulteriori economie alla nostra città, oltre a quelle che negli ultimi anni sono state inopinatamente negate senza colpo ferire? Ciò, peraltro, nascondendo tutto con un presunto principio solidaristico. Un vero e proprio paradosso perché tale principio è affermato da chi, fino a questa mattina, ha totalmente ignorato il grido d’allarme degli enti locali, disinteressandosi della sorte dei comuni. Un richiamo quindi che per Ragusa suona non solo ridicolo ma perfino offensivo. Il nostro ragionamento, ossia scongiurare tale incredibile penalizzazione, sembra sia stato accolto anche a margine dell’incontro di oggi; a questo punto, l’obiettivo è che la deputazione regionale tutta traduca tale auspicio in un’azione concreta. Sarebbe davvero sconfortante che la Regione, ancora una volta, mostrasse a Ragusa il suo volto peggiore, ossia non solo quello di chi ha finora negato pervicacemente le risorse necessarie per lo sviluppo, ma che oggi addirittura pensa di decurtare, senza alcun ritegno, economie già destinate alla nostra città”.

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