LA PROCURA DI RAGUSA AUTORIZZA L’AUTOPSIA SUL MODICANO RAFFAELE DI GRANDI

Arriva il nulla osta della Procura della Repubblica di Ragusa. L’ autopsia sul corpo dell’imprenditore modicano, Raffaele Di Grandi, 52 anni, deceduto durante un intervento di angioplastica all’Ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa Ibla, venerdì 18 dicembre, si farà. E’ stata, dunque, accolta la richiesta dei legali della famiglia, gli avvocati Carmelo Scarso e Giuseppe Pellegrino, del Foro di Modica, e Carmelo Peluso, del Foro di Catania, che il giorno dopo il decesso avevano presentato istanza in merito. La decisione è stata assunta dal sostituto procuratore della Repubblica, Monica Monego, che ha affidato l’incarico al medico legale Vincenzo Cilia. Le operazioni si svolgeranno domani dopodiché il corpo sarà restituito alla moglie ed ai tre figli. In questi tredici giorni Di Grandi è rimasto in una delle celle frigorifere dell’obitorio del cimitero di Ragusa Ibla. Nei fatti non risulta iscritto nel registro degli indagati nessuna persona ma questo non lo esclude. Il fatto importante è che si faccia questa procedura e che il pover’uomo possa avere le giuste esequie e, quindi, essere avviato presso il Cimitero di Contrada Piano Ceci. La famiglia Di Grandi tende a cercare di capire se ci sono responsabilità per il decesso da parte del personale medico che eseguì l’intervento chirurgico di angioplastica, un’operazione ritenuta, grazie alla nuova tecnologia, a bassissimo rischio tant’è che viene eseguita in anestesia locale. I familiari ritengono che il decesso abbia qualcosa di anomalo. Secondo i legali durante l’intervento un grumo di sangue impazzito avrebbe creato una trombosi determinando il decesso avvenuto quasi una settimana fa, esattamente il 18 dicembre per “trombosi massiva”. Di Grandi era stato operato dal medico cardiologo Francesco Ferrante, figlio del primario della rinomata divisione del nosocomio ragusano.

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