L’ARRESTO DI TRE GIOVANI POZZALLESI. SECONDA UDIENZA DEL PROCESSO DIRETTISSIMO

Sfilza di testimoni nel processo per direttissima contro i tre pozzallesi arrestati alla vigilia di Natale dai carabinieri per detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti. Davanti al giudice monocratico del Tribunale di Modica, Lucia De Bernardin, ieri mattina sono sfilati il comandante la stazione carabinieri di Pozzallo, Antonello Spadaro, ed il suo sottoposto Piero Di Grandi, che operarono l’arresto nei pressi di Piazza delle Rimembranze, nei confronti di Maurizio Iaci, 23 anni, Michele Albanese, 24 anni, e Rosario Frasca, 37 anni, tutti incensurati, difesi dagli avvocati Giuseppe Solarino, Giorgio Terranova e Franco Rovetto. Davanti al magistrato sono sfilati il responsabile amministrativo del villaggio Baia Samuele il quale ha confermato che i 220 euro trovati addosso ad Albanese erano realmente retribuzioni per lavoro eseguito dal giovane. Guglielmo Puzzo, responsabile della Comunità Incontro, il quale ha ribadito che Frasca faceva regolare uso di metadone per sopperire alla fase di allontanamento dalla droga pesante. Addosso all’uomo, infatti, era stata rinvenuta sostanza vietata del tipo metadone, circa 20 milligrammi. I tre pozzallesi erano già comparsi nei giorni scorsi davanti al giudice monocratico del Tribunale di Modica, Sandra Levante, che aveva convalidato il provvedimento restrittivo ma aveva anche disposto la remissione in libertà con il solo obbligo della firma giornaliera presso la caserma dei carabinieri di Pozzallo. Le conclusioni del processo sono state fissate per il prossimo 7 gennaio.

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