Ex Provincia di Ragusa, sen. Mauro (FI): “Paragone tra due epoche amministrative così lontane neanche proponibile”.

giovanni mauro

“Il tentativo di paragonare l’attuale condizione del Libero Consorzio di Ragusa con un altro e lontano periodo amministrativo dell’Ente Provincia è davvero ridicolo!”. Così risponde il commissario provinciale di Forza Italia, sen. Giovanni Mauro, già presidente dell’ex Provincia di Ragusa alle dichiarazioni rilasciate a un quotidiano da un funzionario e da un dirigente del Libero Consorzio di Ragusa in replica alla sua presa di posizione contro

il riconoscimento di stipendi accessori e bonus di produzione ai dirigenti di quell’Ente.
“Forse – continua Mauro – questo giovane sindacalista stabilizzato non ricorda che quando ho ricoperto il ruolo di Presidente era l’epoca nella quale la Provincia Regionale di Ragusa era la migliore stazione appaltante di Sicilia; forse dimentica che abbiamo costruito sette nuovi edifici scolastici tra i migliori dell’Isola, abbiamo fatto finanziare un Patto Territoriale che ha dato 100 miliardi di lire alle imprese ragusane oltre a realizzare tre opere infrastrutturali tra le quali il progetto di assistenza e controllo del Porto di Pozzallo compresa la stazione passeggeri; era il tempo del Piano Territoriale e del Piano di Sviluppo Socio Economico (tutti strumenti utilizzati per far diventare la nostra imprenditoria la prima in Sicilia) era quando davamo contributi in conto capitale alle imprese artigiane per l’apprendistato, organizzavamo la promozione del Diritto allo Studio premiando le migliori intelligenze, potenziavamo i servizi ai cittadini, potenziavamo i servizi alle imprese, ci si occupava della manutenzione dell’intera rete di strade provinciali ormai quasi del tutto dismessa. E se oggi il giovane sindacalista stabilizzato può parlare da dipendente della Provincia è perché quell’amministrazione fu così brava da creare ancora forza lavoro utile. Ai miei tempi, inoltre, non sono sicuro che i dirigenti fossero 22, ma so con certezza che erano in ogni caso tutti tanto oberati di lavoro quanto propositivi. Lavoro e proposte che si trasformavano in ricchezza per l’intero territorio”.
“Mi fa piacere, invece – aggiunge il senatore di Forza Italia – che uno dei dirigenti che in questo periodo di magra continua a guadagnare oltre centomila euro, dirigente non in forza dell’Ente quando era da me presieduto (altrimenti meglio potrebbe comprendere quanto si lavorava allora) riconosce che è possibile rinunciare agli emolumenti. Lo faccia. Attendiamo quindi che lo stesso venga ridotto al minimo come al minimo è la produttività dell’Ente”.
“In ogni caso – conclude – su tutto questo, farà luce l’ispezione che ho richiesto all’Assessorato regionale agli Enti Locali”.

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