Modica, Castello(Pd): “Il cachet del concerto dei Tinturia lievitato di 10 mila euro”

tinturia in concerto

Il concerto dei “Tinturia” dello scorso 15 agosto in Piazza Mediterraneo a Marina di Modica ha fatto lievitare i costi. Il prezzo complessivo concordato era di 16.500 euro ma non essendo stata pagata la seconda tranche del cachet ha già superato i 26 mila euro.

Il consigliere comunale del Pd, Ivana Castello, tira le orecchie all’amministrazione comunale.
“Partiamo da un dato di fondo – dice l’esponente di opposizione -: si vuole organizzare un evento e non abbiamo i soldi per affrontarne il costo. Questo dato lei potrebbe contestarlo, ma deve fare molta attenzione nel farlo, poiché la storia, quanto sto per dirle, mostra ben altro. Dunque, l’Amministrazione vuole organizzare un evento previsto nel programma estivo 2015, e formalizza la decisione con una determina. Attraverso la determina si prende atto della proposta dell’associazione «Rusina» di organizzare un concerto dei «Tinturia», si incarica la stessa associazione di attendere al suo svolgimento e si impegna, con formale provvedimento, la somma da corrispondere, pari a 16.500  euro (Determina n. 2098 del 7 agosto 2015).

L’undici agosto è sottoscritto il contratto in cui si fissa la disciplina del rapporto. Tra le clausole, una stabilisce che il 50% del corrispettivo, 8.250 euro, sia pagato, previa presentazione di fattura, un’ora prima dell’avvio del concerto. Ciò, naturalmente, avviene con puntualità. Si decide, pure, che il restante 50% sia versato entro trenta giorni dall’avvenuto concerto, ossia tra il quattordici e il quindici di settembre, accettando la clausola che, ove non fosse possibile saldare il conto, il Comune sarebbe obbligato a pagare, oltre alla restante somma di 8.250,00 euro, una penale di 7.500,00 euro aumentati del 22% per iva e degli interessi di mora al tasso ufficiale di sconto maggiorato di cinque punti. La sola penale, pensi, comporterebbe un costo aggiuntivo, immediato, di 9.150,00 euro.

Da ultimo, l’associazione «Rusina» emette fattura per l’intero importo, il Comune non salda e scatta la penale. L’Amministrazione, in questo modo, deve pagare non più il prezzo di 16.500 euro, bensì 16.500 più 9.150 oltre gli interessi al tasso legale maggiorato di cinque punti + le eventuali spese legali. Sono 25.650 euro immediati, oltre agli interessi. Ma la cosa non si ferma qui. Sono stati compiuti una diffida a pagare e un successivo ricorso per decreto ingiuntivo, i quali comportano ulteriori spese di giustizia e di onorario per l’avvocato. Escluso l’acconto già pagato, il ricorso è apprestato per la somma ancora a pagare (8.250), per la penale (9.150 euro) e per poco meno di quattro euro di spese postali. Complessivamente fanno 17.403,73 euro che, sommati agli 8.250 euro già pagati, fanno 25.653,73 euro. In breve, il prezzo di 16.500 euro per il concerto è lievitato, dopo un mese, di quasi 10.000 euro. E se riusciamo a pagare l’intero debito originario (16.500 euro) resterà un debito fuori bilancio, approssimativamente, di 10.000,00 euro. E’ inutile che le dica pure che il ricorso è stato accolto dal Magistrato e il Comune, a breve, o paga tutta questa somma, o sarà sottoposto ad esecuzione forzata. Ma lei tutto questo dovrebbe saperlo”.

Ivana Castello domanda al sindaco perché è stato sottoscritto un contratto che imponeva di pagare 16.500 euro quasi immediatamente, ne ha assunto l’impegno formale e poi si è rivelato inadempiente? La scadenza quasi immediata avrebbe dovuto indurla a verificare le disponibilità comunali. Se non erano sufficienti, perché ha sottoscritto il contratto con una penale così alta?
“Sapeva, anzitempo, che non avrebbe potuto pagare la somma e che l’importo sarebbe lievitato a dismisura?
Sapeva che si sarebbe costituito un debito fuori bilancio che lievita senza freni, date le pesanti condizioni a cui sarebbe stato sottoposto il suo eventuale mancato pagamento? Sa il sindaco che l’odierno importo è destinato a crescere anche per tener conto delle spese di giustizia che, come ben sa, non sono indifferenti”?

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