Vittoria. Il candidato a sindaco Giovanni Moscato incontra delegazione di produttori della fascia trasformata

Moscato e La Rosa incontrano agricoltori

Il candidato a sindaco di VIttoria Giovanni Moscato, grazie all’impegno profuso dal movimento politico Sviluppo Ibleo, una delle liste che sostiene il progetto #selaamilacambi, ha incontrato una consistente delegazione di produttori agricoli in un’azienda del territorio ipparino. “Era opportuno – dice Andrea La Rosa di Sviluppo Ibleo – che facessimo sentire la nostra voce, illustrassimo le nostre proposte, proprio perché il comparto è a un bivio.

Rischia il tracollo ed è necessario che il futuro sindaco, l’Amministrazione comunale, facciano sino in fondo la propria parte. Certo, non potranno risolvere tutti i problemi, visto che si tratta di una crisi devastante e radicata, ma qualche risultato, soprattutto per quanto riguarda il cambiamento delle prospettive, può arrivare. Speriamo in meglio. E in questo senso, Moscato, parlando con i produttori, è stato molto sincero e diretto. Perché non ha promesso mari e monti ma ha assicurato che da parte sua ci sarà un grandissimo impegno nel tentare di risollevare le sorti di quello che è il comparto primario della nostra economia. E se crolla l’agricoltura crollano, come in una sorta di effetto domino, tutti gli altri ambiti produttivi della nostra città”. Moscato ha dunque illustrato con attenzione il programma da attuare, mettendo in evidenza come l’invasione dei prodotti marocchini, frutto dell’accordo euro-mediterraneo che a Bruxelles è stato votato da parlamentari espressione del Pd, ha dato il colpo di grazia a un comparto che aveva già poco da perdere. Il candidato a sindaco ha spiegato che, da parte sua, ci sarà la massima attenzione sulla problematica, e non potrebbe essere altrimenti, e che il primo passo sarà quello di predisporre gli stati generali dell’agricoltura per cercare, tutti assieme, di individuare le formule giuste per risalire la china, in concerto anche con altri sindaci e con i rappresentanti delle istituzioni che, a Palermo come a Roma, debbono mettersi in testa che l’avere penalizzato l’agricoltura locale avrà effetti nefasti per la crescita di tutto il Paese.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa