Fumo, alcol, Papillomavirus e cattiva igiene orale possono provocare l’insorgenza di tumori del cavo orale. Una diagnosi precoce è alla portata di tutti i cittadini: la mattina del 1° aprile 2016, dalle 9 alle 12, basta presentarsi presso l’ambulatorio del reparto di Otorinolaringoiatria dell’ospedale “Maria Paternò Arezzo” dove sarà possibile effettuare uno screening gratuito.
«Una mattinata di screening gratuito presso i nostri ambulatori – dice il primario Vincenzo Calabrese – per valutare il proprio stato di salute del cavo orale»
Il cavo orale comprende lingua, gengive, guance, pavimento – ovvero la parte inferiore della bocca – palato e labbra. Tumefazioni ed escrescenze, lesioni bianche o rossastre e ferite che non si rimarginano spontaneamente possono essere la manifestazione di lesioni pre-tumorali o, peggio, tumorali. L’incidenza in Italia è abbastanza alta: 4 casi ogni 100.000 abitanti.
I fattori di rischio sono: il vizio del fumo, l’abuso di alcol, la scarsa igiene orale, l’infezione da Papillomavirus legata ai rapporti sessuali orali, il Lichen planus orale, i microtraumi cronici della mucosa della bocca dovuti alle protesi dentarie, l’eccessiva esposizione al sole e una dieta povera di frutta e verdura. Un corretto stile di vita è importante. Se si è soggetti a uno dei fattori di rischio, le visite otorinolaringoiatriche periodiche sono fortemente raccomandate.
Dopo il grande successo della prima edizione, siamo alla 2a Giornata della prevenzione a cura dell’Associazione Otolaringologi Ospedalieri Italiani – AOOI – con il patrocinio del Ministero della Salute, della Società di Chirurgia Maxillo-Facciale e del Collegio dei Docenti Universitari di Odontostomatologia, negli ambulatori dei reparti di otorinolaringoiatria degli ospedali delle principali città italiane. La diagnosi precoce di questo tipo di carcinoma è semplice e non richiede metodi invasivi. Anzi, consentendo una chirurgia conservativa, evita trattamenti demolitivi con conseguenze invalidanti, riduce i costi di terapie e riabilitazione, aumenta fino all’80% la sopravvivenza libera da malattia e, in definitiva, migliora la qualità della vita.