“Baratto amministrativo” strumento per fronteggiare la crisi delle famiglie Consegnato al sindaco di Ragusa e ai capigruppo consiliari copia del regolamento.

Giovanni Avola

Consegnato al sindaco di Ragusa e ai capigruppo consiliari copia della proposta di regolamento del “baratto amministrativo”. Giovanni Avola, segretario generale della Cgil di Ragusa e Gianfranco Motta, responsabile del Dipartimento delle Politiche Sociali della Cgil di Ragusa hanno inteso, in questo modo, proporre l’adozione di uno strumento che viene incontro alle necessità delle persone in difficoltà economica e che non possono fronteggiare il peso dei tributi comunali. Si rendono servizi alla collettività in cambio del pagamento dei tributi.

La CGIL, tramite la “Lega dei Diritti Sociali” propone, dunque, l’adozione di un regolamento relativo al “baratto amministrativo” ai sensi dell’art. 24 della legge 164/2014. A tale scopo è stata consegnata un’ articolata proposta.  Nelle prossime settimane Giovanni Avola e Gianfranco Motta concorderanno uno specifico incontro con sindaco e capigruppo consiliari al fine di esaminare nel dettaglio la problematica e, se possibile , definire una posizione condivisa.
“Il recente rapporto della Caritas di Ragusa rappresenta un’ulteriore e drammatica conferma di un allarmante disagio sociale, scrivono Avola e Motta nella lettera indirizzata al sindaco e ai capigruppo consiliari, che caratterizza ampi settori delle nostre comunità. Da tempo anche la CGIL denuncia l’espansione di vecchie e nuove povertà che coinvolgono migliaia di famiglie.  Si potrebbero coinvolgere i cittadini in difficoltà con i pagamenti facendoli partecipare attivamente alla manutenzione dei luoghi pubblici consentendo in tal modo agli stessi di poter adempiere ai propri obblighi tributari. In tal modo si otterrebbe un duplice risultato, ovvero, da un lato rendere partecipe attivamente della cura della propria città il cittadino, e dall’altro permettere allo stesso di  poter usufruire del cosiddetto “baratto amministrativo” previsto dallo “Sblocca Italia”che consente la possibilità di scambiare la propria manodopera con le tasse comunali da pagare fissando un limite massimo complessivo per il quale esercitare il c.d. “baratto amministrativo” ai fini della salvaguardia degli equilibri di bilancio”.

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