Agopuntura, cos’è e a cosa serve. La rubrica del dottore Federico Mavilla

federico mavilla

Dobbiamo risalire al 1600 per verificare il periodo da quando l’Occidente ha iniziato a conoscere e apprezzare l’agopuntura, e questo grazie ai gesuiti e al sinologo francese George Soulié de Morant. Ma la sua nascita è ben più antica e si può rintracciare nella storia della medicina cinese di oltre 10mila anni fa. L’agopuntura raggiunge il suo splendore grazie alla dinastia Ming, ma fu Mao Tse Tung a renderla ufficiale e far si che venisse utilizzata anche all’interno degli ospedali.

Lo scopo dell’agopuntura è quello di ristabilire una corretta circolazione dell’energia vitale, conosciuto nella medicina tradizionale cinese come qi. Gli strumenti utilizzati sono gli aghi, introdotti lungo i meridiani in punti specifici del corpo in base al problema da risolvere.
In Italia l’agopuntura può essere e viene praticata solo da medici e veterinari che devono seguire una formazione precisa e non possono improvvisare il mestiere di agopunturista. In molti altri Paesi invece, non vi sono ancora dei requisiti specifici e per tanto molte persone possono dirsi agopuntori anche senza avere licenze o una preparazione adeguata.
Vediamo come funziona l’agopuntura. Lo strumento utilizzato è uno spillo, non cavo e monouso, il cui spessore può variare da 0.15 a 0.40 mm. Ogni spillo viene infisso in un punto preciso lungo i meridiani energetici. Il terapeuta esperto conosce perfettamente la mappa energetica dei punti di agopuntura e sa come posizionare gli aghi per intervenire su determinati problemi e dipendenze.
L’agopuntura offre molti benefici, tuttavia riconosce i suoi limiti davanti alle malattie organiche. Lavora infatti sugli impulsi nervosi. Ad oggi sembra utile quando si tratta di aiutare le persone a diminuire la quantità di farmaci assunti e sconfiggere brutte abitudini come quella del fumo, la fame nervosa o grandi stati d’ansia.
L’agopuntura riesce a stimolare il corpo umano aiutandolo a combattere molti disturbi. Le persone si rivolgono a questa antica terapia cinese quando devono risolvere problemi come l’insonnia, uno stato depressivo o di forte stress, ma anche problemi fisiologici come il mal di testa, la psoriasi, l’acne o addirittura l’infertilità. Sembra infatti che in alcuni casi riesca ad arrivare dove la medicina occidentale non riesce e si rivela, per molte persone, una pratica efficace, capace di migliorare sensibilmente la qualità della vita. Tra i vantaggi c’è anche quello che è possibile sottoporsi all’agopuntura durante la gravidanza.
È tuttavia molto importante rivolgersi solo a terapisti esterni, che utilizzano aghi sterili e usa e getta. Quando le norme di igiene non vengono rispettate, la persona rischia di contrarre malattie e infezioni. Per non parlare poi delle conseguenze causate dalla cattiva manipolazione degli aghi.

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