Welfare locale e piano di rientro. La Camera del Lavoro chiede incontro col sindaco di Modica

salvatore terranova

Il Comune di Modica, benché attraversato da una profonda crisi economica e finanziaria che ne ha messo in discussione, in alcuni frangenti, anche le finalità istituzionali, ha tuttavia negli anni compiuto sforzi titani per non intaccare l’assetto del Welfare, costruito – nel tempo –

per il sostegno alle fasce deboli del nostro territorio.

Pur essendo oggi un assetto che necessita di essere ripensato e rimirato alla luce dei nuovi bisogni affioranti, esso ha avuto e ha ancora il merito di garantire una risposta, a volte sufficiente altre volte inadeguata, al quadro dei bisogni posto alla base della costruzione dei servizi resi.
Ma ciò che dà oggi non è più quanto il territorio esprime sul versante delle manifestazione di difficoltà e di sofferenza che si riscontrano quotidianamente. Così si esprime il segretario della Camera del Lavoro di Modica, Salvatore Terranova, secondo cui   si è al cospetto di una struttura novecentesca, che non è più rispondente alla configurazione dei bisogni che si sedimentano nel tessuto sociale modicano e occorre che sia pensata una nuova chiave di lettura e di risposte al mutato e nuovo contesto.

“Certo, nella fase di riflessione e di elaborazione del processi che si dovranno innervare quando sarà possibile iniziare la nuova programmazione afferente alle disposizioni di cui alla legge n. 328/00, speriamo che il Distretto n. 45 non si lascerà scappare la possibilità di una operazione collettiva di riavvicinamento del nostro Welfare locale alla nuova storia dei bisogni.

E’ tempo, pensiamo, di avviare un lavoro di analisi, ri-coinvolgendo gli attori con cui condividere un percorso e la strategia di costruzione delle attività.

Nel frattempo, pensiamo che l’amministrazione comunale dovrebbe farsi artefice dell’istituzione di un tavolo di confronto per il monitoraggio dei servizi attualmente dati, valutandone gli effetti sui destinatari e le modalità per migliorarne la efficacia e il piano di rientro dei crediti che gli operatori delle cooperative sociali vantano. Essi hanno maturato una media da 9 a 11 mensilità non liquidate dalle rispettive cooperative sociali, perché quest’ultime ottengono con grandissimo ritardo il trasferimento da parte del Comune delle risorse per i servizi dati”.

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