L’ORO TURISTICO DELLA PROVINCIA DI RAGUSA: un esempio di giacimento contro la crisi post-industriale!

ragusa ibla

L’economia nel Ragusano oggi è un esempio di sviluppo sostenibile infatti, risulta l’area più ricca della Sicilia. Basti pensare che l’ex provincia di Ragusa viene identificata ai livelli di quelle del nord Italia. La terra iblea è un area fiorente, ricca e sviluppata! Questo è quanto viene riportato dai canali internet sul nostro territorio,

utilizzando qualsiasi motore di ricerca. Considerato ciò, ritengo sia arrivato il momento che qualcuno punti i piedi e facci il punto della situazione per lo sviluppo ma soprattutto per il bene del nostro territorio. Da qualche anno infatti, la situazione in Italia non è delle migliori, forse per un governo che non è riuscito ad amministrare o forse per qualche motivazione che magari ci sfugge. Il fatto è che molte aziende soprattutto nel settore industriale sono in totale crisi, costretti a licenziare molti padri e/o madri di famiglia, costringendoli a sbarcare il lunario altrove in cerca di migliori fortune. Il settore industriale in provincia di Ragusa vede molte piccole e medie imprese sul lastrico senza nessun aiuto da parte di uno Stato sordo è incapace di fornire soluzioni a quelle piccole e medie imprese al limite del collasso o addirittura sul lastrico, obbligate a chiudere per mancanza di aiuti, o ancora peggio, costretti a fare i conti con le imposte assurde da versare nelle casse dello Stato.
Un settore importante nell’economia del territorio ibleo potrebbe essere quello agricolo, che tenta di farsi largo pur tra mille difficoltà. infatti Ragusa risulta il primo polo italiano per produzione lorda vendibile dell’agricoltura, con il 47% della produzione ortofrutticola e floricola sotto serra.
Particolarmente rinominati sono gli allevamenti dei bovini da cui si ricava il latte di mucca utilizzato industrialmente nelle mozzarelle e per la produzione del “Caciocavallo Ragusano” a marchio DOP. La crisi, oggi la si sente in ogni settore e mi chiedo, quale potrebbe essere la soluzione a questa crisi post-industriale che ha visto molti imprenditori e operai arrivare a gesti eclatanti. Sono certo che Il rimedio nel nostro territorio ci deve essere, perché la terra iblea è una vera e propria miniera d’oro che l’Italia tutta ci invidia per le ricchezze presenti sul territorio. La risposta a tutto questo non potrebbe essere il “TURISMO ?”.
Ogni paese nel mondo ha una fonte di ricchezza, tutto sta nel saperla valorizzare al meglio, come ai tempi della rivoluzione industriale, l’Inghilterra abbondava di materie come ferro e carbone, infatti, fu avvantaggiata durante questo periodo storico. La nostra terra esplode di ricchezze turistiche ancora oggi non valorizzate del tutto, ma in parte grazie a delle politiche mirate.
Il nostro territorio ha i più belli centri storici della Sicilia, basti pensare al “Val di Noto”, e alle Città Patrimonio dell’Unesco.
Basti pensare a Modica che oltre ad avere un centro storico ampio è conosciuta come la città delle cento chiese o la “Venezia del sud” con un parco archeologico importantissimo: “Cava d’Ispica”, per non parlare della meraviglia dei suoi monumenti. Oppure Scicli, importantissima per sue bellezze artistiche e monumentali, famosa grazie anche alla serie Tv “il commissario Montalbano” che ha portato molti turisti nella zona. Ma l’area Iblea ha molto da offrire, anche attraverso i suoi prodotti d’eccellenza, all’enogastronomia invidiata dal mondo intero, oppure il cioccolato di Modica, il miele di Ragusa e molte altre eccellenze. Allora proviamo a coniugare : TURISMO più PRODOTTI IBLEI, sono certo che verrà fuori una ” miniera d’oro” che potrebbe essere la fonte di ricchezza per il nostro territorio e di tutta la sua gente. Questo è quello su cui bisogna puntare, con la speranza che con l’apertura dell’aeroporto di Comiso, del porto di Marina di Ragusa e si spera dello scalo delle navi da crociera nel porto di Pozzallo , si possa riuscire ad intensificare il turismo, per poter offrire a quanti lo desiderano le ricchezze e le dolcezze del nostro territorio, come disse (William Shakespeare) “Oh, dolcissima, come il miele Ibleo!”

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