Modica, Il talentuoso Giovanni Cultrera ha incantato il “Garibaldi”. Tutto esaurito per un concerto che ha reso magici autori complicati

Giovanni Cultrera in concerto

Altro pezzo pregiato per l’ascolto e l’incontro con la grande musica classica ieri al Teatro Garibaldi di Modica. Non poteva avere epilogo diverso il concerto di un pianista talentuoso come Giovanni Cultrera con il suo “Romantic Piano Recital” organizzato dalla Fondazione Teatro Garibaldi in collaborazione con l’associazione Agimus (associazione giovanile musicale). La risposta come sempre, al di là delle delizie artistiche, sta nei numeri.

Teatro esaurito in ogni ordine di posti per un concerto che ha ammaliato il pubblico pur trattandosi della “lettura” di autori complicati che Giovanni Cultrera ha interpretato con la solita e rara capacità di mano e di orecchio che non si è concessa pausa rendendo un unicum di esecuzione che ha dato il senso completo di un’originalità artistica molto apprezzata da un uditorio attento e competente.
Giovanni Cultrera ha sciorinato il meglio del suo repertorio con brani come Leggenda n. 2: “San Francesco di Paolo che cammina sulle onde” – Consolazione n. 3. “Armonie portiche e religiose”: n 7 Funerailles di Franz Liszt.
Poi la lunga sequela del repertorio russo che al pianista ragusano e assai familiare, (Cultrera si è formato alla scuola sovietica di Boris Petrushansky). Il preludio op. 9 n1 per sola mano sinistra di Aleksandr Nikolaevič Skrjabin e ancora il più sovra strutturato Momento musicale op.16 n.3 – Preludio op 23 n. 5 di Sergej Vasil’evič Rachmaninov. “Le stagioni” di Pëtr Il’ič Čajkovskij e da Sergej Sergeevič Prokof’ev “Romeo e Giulietta”: Montecchi e Capuleti e infine da i “Quadri di una esposizione” di Modest Petrovič Musorgskij.
Poi alcuni pezzi più noti al grande pubblico con il notturno di Fryderyk Chopin e il preludio BWV 555 da il “Clavicembalo ben temperato” libro I n.10 di Johann Sebastian Bach e Aleksandr Il’ič Siloti . Giovanni Cultrera non ha concesso nulla alla platealità, non lo farebbe per indole e stile, ma ha eseguito i brani con temperata essenzialità e con una tecnica straordinaria che hanno reso vivo ed emozionante l’esibizione che il pubblico ha gradito con due standing ovation finali, sicuramente ben meritate.

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