Un decreto legge ancora fermo al Senato, dopo essere stato approvato dalla Camera, che blocca la disciplina delle giornate di chiusura degli esercizi commerciali anche in determinate festività. Un vuoto legislativo che crea confusione e che danneggia i lavoratori e gli stessi imprenditori commerciali in quanto non c’è al momento un equilibrio tra le norme previste in tema di liberalizzazioni di organizzare le proprie attività senza limiti di aperture ed orari ed il diritto dei lavoratori a non rinunciare alla domenica e le altre giornate festive come giorno da dedicare alla famiglia, al riposo, al tempo libero.
Dopo aver presentato una mia proposta di legge nel 2013, afferma l’onorevole Nino Minardo, ho presentato in questi giorni un’interrogazione al Ministero dello Sviluppo Economico, chiedendo di adottare particolari misure per evitare alcuni scompensi che si verificano in prossimità delle festività. Non è condivisibile il fatto che una grossa catena commerciale italiana, decida autonomamente di chiudere le proprie attività il 25 aprile, decisione per la quale posso essere d’accordo in quanto si tratta di una festività legata alla sua storia, alla memoria dell’Unità nazionale ma allo stesso modo si devono rispettare le chiusure degli esercizi commerciali nelle festività religiose al fine di tutelare la libertà di culto dei cittadini e quindi anche degli operatori commerciali, prevista dall’articolo 19 della nostra Costituzione. Per questi motivi infatti, conclude Minardo, ho chiesto l’adozione di normative che rispettino le giornate di chiusura anche in determinate festività religiose. Una regolamentazione in tal senso vuol dire salvaguardare la nostra cultura, le tradizioni, la famiglia, elementi persi da chi deve lavorare anche nelle giornate dedicate alla festa e al riposo.