LE NOMINE DEGLI ASSESSORI. D’ASTA E CHIAVOLA: “A RAGUSA LA GIUNTA E’ RIUSCITA A MUOVERSI UTILIZZANDO I VECCHI SISTEMI DI FARE POLITICA. ALTRO CHE RIVOLUZIONE”

Mario D'Asta e Mario Chiavola

La montagna (si fa per dire) ha partorito il topolino. Era tutta qui la grande, strategica mossa che il sindaco Piccitto stava predisponendo per risolvere la crisi che da mesi martoriava la sua Giunta? Come risultato, ne è venuto fuori il peggio del peggio di quella politica che ai grillini tanto risulta invisa. Salvo poi emularne le gesta”. E’ il commento politico dei consiglieri del Pd Ragusa Mario D’Asta e Mario Chiavola dopo la nomina dei consiglieri comunali Nella Disca e Gianluca Leggio ad assessori. “Un pasticcio bello e buono – aggiungono gli esponenti Dem – anche perché storicamente, sebbene la legge di riferimento lo consenta relativamente da poco tempo, c’è stata sempre una netta distinzione tra squadra assessoriale e Consiglio comunale. Ma già è vero. La componente di maggioranza non può permettersi di fare scorrere ulteriormente le liste elettorali perché gli eventuali subentranti sarebbero espressione di quella fronda che parecchia difficoltà sta creando a Piccitto e compagni per avere tradito le linee ispiratrici del movimento. Per non parlare del fatto che dovrebbero essere le regole stesse del movimento a impedire doppie cariche. In barba a qualsiasi tipo di rivoluzione, annunciata solo a parole, Piccitto ha eliminato, in questi quasi tre anni di attività, quasi tutti gli assessori che erano stati designati con la scelta del curriculum, bocciando, di fatto, un indirizzo che a quel tempo era stato indicato come straordinariamente innovativo. I fatti hanno dimostrato il contrario. I fatti continuano a dimostrare che, per quanto riguarda la  pratica politica, quella con la P maiuscola, i grillini continuano ad andare avanti a tentoni, senza avere neppure la minima idea di come si gestiscano certe situazioni. Il problema è che queste difficoltà continuano a riversarsi sulla normale gestione della “cosa pubblica”. Così come dimostra l’attività del Consiglio comunale che, negli ultimi cinque-sei mesi, proprio a causa delle fibrillazioni interne alla maggioranza, è andata avanti a spizzichi e bocconi. E c’è chi sostiene che non è ancora finita. Che neppure le nuove nomine del sindaco sarebbero servite a sedare il malcontento. E poi, a proposito delle nomine, ma allora era tutta una questione di poltrone? Era tutto un problema di designazioni assessoriali per mettere a tacere i contestatori? I ragusani si facciano una attenta idea di quello che è accaduto. Una delle pagine politiche senz’altro più controverse della storia recente di palazzo dell’Aquila”.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa