Aveva pubblicato su Facebook post inneggianti al fascismo, sostenendo che “il 25 aprile non è una festa, il 25 aprile 1945 è iniziata l’occupazione”. Per la consigliera comunale di Ragusa Gianna Sigona del Movimento 5 Stelle è stato un atto che si è trasformato in un boomerang che l’ha colpita
violentemente perchè il partito pentastellato l’ha cacciata via con una nota del responsabile della comunicazione siciliano. E il sindaco, Federico Piccitto, l’ha invitata alle dimissioni.
«Il nostro ruolo da cittadini è di servizio ai cittadini. E la ‘memoria’ costituisce l’aspetto essenziale ed imprescindibile di una comunità. Non può essere distorto o dileggiato – scrive Piccitto sulla sua pagina facebook – ciò che costituisce il patrimonio culturale e storico della nostra comunità, non solo ragusana. Non è quindi accettabile alcuna valutazione di merito di fronte a situazioni del genere. Si deve agire e basta. Il motivo di tale decisione, è ovvio e naturale: prima di ogni altra considerazione, e come presupposto di ogni decisione, esiste il rispetto delle istituzioni democratiche e della Storia». E conclude: «Le dimissioni dalla carica di consigliere comunale sarebbero, aggiungo, il riflesso naturale del rispetto dovuto ad un ruolo istituzionale che non può prescindere, per nessun motivo, dai valori cardine condivisi e consolidati nell’intera comunità». Pesante anche il commento di Antonio Tringali, presidente del consiglio comunale.