M5S Ragusa sulla vicenda Sigona: “Tragga le conseguenze delle sue scelte e si dimetta da consigliere”

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La signora Gianna Sigona non è la benvenuta in Consiglio comunale. Più e più volte avevamo provato a farle capire l’incompatibilità di certe posizioni ideologiche, di certi valori o meglio disvalori, con il ruolo politico, istituzionale, pubblico che si apprestava a ricoprire. Ciò che è accaduto in queste ore è stato l’ovvio epilogo di una situazione divenuta insostenibile, che ci ha messo in serio imbarazzo come

cittadini, come rappresentanti di un’Istituzione ed infine come esponenti del Movimento 5 Stelle, che nulla ha da spartire con il Ventennio, un’esperienza tragica, intrisa di sangue, violenza e morte.
Non ci interessa sapere le motivazioni che spingono questa signora, giustamente espulsa dal Movimento, a credere e difendere la storia e l’ideologia nazi-fascista, certo è che ci stupisce, per non dire altro, il fatto che la Sigona, anche se per un solo istante, abbiamo potuto scambiare il Consiglio comunale per quell’Aula sorda e grigia, per quel bivacco di manipoli, magari a sua disposizione. Un discorso che di sicuro la inorgoglirà, ma che a noi, che siamo democratici e crediamo fermamente nei valori costituzionali e repubblicani, non può che inorridirci.
Il Civico consesso così come ogni assemblea elettiva, sia essa locale che nazionale, è il risultato più pregevole di quel cammino iniziato più di 2000 anni fa, un viaggio faticoso a volte pure doloroso, ma sicuramente emozionante, perché è in quella progressiva acquisizione di coscienza e conoscenza che ritroviamo il senso ultimo della nostra Storia, della nostra Cultura del nostro essere uomini.
Tutti noi che abbiamo l’onore e l’onere di sedere tra gli scranni del Comune dovremmo avere sempre ben presente il peso ed il ruolo che ricopriamo. Noi rappresentiamo la Città di Ragusa, noi lavoriamo in nome e per conto della Repubblica italiana, le nostre azioni sono sempre volte a difendere e tutelare gli interessi generali, così come i princìpi costituzionali sanciscono dal 1948, e non quelli particolari.
Non ci interessa sapere come la signora Sigona viva questa dicotomia, certo è che non si può essere fascisti e giurare sulla Costituzione della Repubblica Italiana. Per questo le chiediamo di togliere il disturbo e dimettersi immediatamente da consigliere, nella speranza che qualcuno in Aula non accarezzi l’idea di cooptarla. Vogliamo concludere con le parole di un uomo saggio, sicuramente sconosciuto alla signora: “Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benché in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla”.

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