Modica ha dato l’addio a Roberto Cannata, in una chiesa, quella del Sacro Cuore, gremita come non mai, presenti anche i vertici locali e regionali del Masci(Movimento Scout Adulti)del quale la vittima faceva parte, tra il dolore che si tagliava a fette. I familiari, i parenti, gli amici, la città non accettano questa morte o meglio che Cannata sia morto così. Da ogni parte si chiede giustizia sulla morte dello stimato tipografo 67enne, avvenuta all’Ospedale Maggiore lo scorso 25 aprile, dopo tre accessi dell’uomo,
per un blocco intestinale e per due volte rimandato a casa. Il pubblico ministero, Monica Monego, ha indagato dieci sanitari del nosocomio modicano, ma al momento quale atto dovuto. Tre dei medici indagati sono difesi dall’avvocato Ignazio Galfo(due sono del pronto soccorso e uno perchè presente al momento del terzo ricovero di Cannata. Indagato anche un anestesista. L’autopsia l’ha eseguita il medico legale Walter Di Mauro, che ha preso 90 giorni di tempo per le conclusioni. La famiglia, parte offesa, si è fatta rappresentare dal proprio consulente, il dottore Vincenzo Cilia, nominato dal legale di fiducial, l’avvocato Salvatore Campanella.
I medici sotto inchiesta hanno nominato i loro periti, i dottori Iuvara e Bonfiglio. L’Asp ha avviato solo per uno dei medici, l’indagine interna.
Roberto Cannata, era contitolare della tipografica «La Grafica».