VIDEO. Armi e droga trovati a due vittoriesi. Entrambi arrestati

DSC_0019 logo

DSC_0020 logoLa Squadra Mobile e il Commissariato di Vittoria hanno arrestato i vittoriesi Salvatore Sammartino, 56 anni, per detenzione di armi alterate per qualità e potenzialità offensive, e Francesco Monteleone, 21 anni, per detenzione, di hashish e detenzione illegale di armi e munizioni provento di furto; inoltre è stato denunciato per coltivazione di marijuana V.V., 49 anni, anche questi di Vittoria.

Nella giornata di ieri la polizia ha eseguito diverse perquisizioni domiciliari e su alcuni luoghi di lavoro, anche con l’ausilio delle Unità Cinofile della Polizia in forza a Catania. La prima dava subito esito positivo, in quanto V.V. coltivava in casa, precisamente nel balcone, tre piante di marijuana già alte e mature ma non al punto tale da permetterne l’arresto. L’uomo, nonostante la presenza del figlio sospettato di essere il vero coltivatore, si assumeva la responsabilità della detenzione, affermando di farne uso personale per motivi terapeutici poiché affetto da una grave patologia.
La seconda perquisizione, sembrava apparentemente negativa ma l’ingresso dei cani App e Vite permetteva in meno di un minuto di scovare all’interno di un mobile, un marsupio contenente 50 grammi di hashish, un bilancino di precisione ed una pistola modello revolver completa di munizioni. La perquisizione veniva poi estesa anche ad altre stanze dell’abitazione ed i cani rivenivano all’interno di un peluche altri 50 grammi di hashish. L’arma e le munizioni erano detenute illegalmente stante il fatto che erano provento di furto ai danni di un vittoriese. I fatti commessi dal Monteleone sono particolarmente gravi poiché oltre alla detenzione della droga, possedeva un’arma di spiccata potenzialità offensiva e rubata; inoltre era pronta a fare fuoco, forse da lui portata al seguito per la sua attività di spaccio.
La terza perquisizione permetteva di scovare un’officina dove Sammartino con molta probabilità modificava, alterandone le caratteristiche costruttive ed aumentandone le potenzialità, armi comuni da sparo o trasformando armi a salve in armi da fuoco.
La perquisizione a casa di Sammartino dava esito negativo ma quando gli veniva chiesto di consegnare le chiavi del garage il nervosismo gli si leggeva in faccia. Non appena giù al piano sotterraneo ha cercato di sviare le indagini facendo accedere i cani per la ricerca di armi ed esplosivi in un altro box. Gli uomini della Squadra Mobile non si sono fidati ed hanno provato tutte le chiavi per vedere se aprivano i box accanto e così è stato. All’interno, una vera e propria un’officina per la fabbricazione e modifica di armi. Due le pistole pronte e perfettamente funzionanti, decine di munizioni di ogni calibro costruite anch’esse artigianalmente. Le armi pronte a fare fuoco erano armi a salve debitamente modificate con particolare cura e professionalità e di calibro molto offensivo.
Sammartino ha provato a dare giustificazioni assurde, capendo ben presto che era meglio tacere davanti all’evidenza dei fatti.
L’officina è stata totalmente smantellata e tutti gli attrezzi sono stati sottoposti a sequestro e verranno custoditi presso gli uffici della Squadra Mobile per gli accertamenti da parte della Polizia Scientifica.

I tre arrestati al termine delle operazioni di rito sono stati messi a disposizione della Procura della Repubblica di Ragusa che ha disposto la custodia cautelare in carcere in attesa degli interrogatori di garanzia.

httpv://www.youtube.com/watch?v=shRfuUkzoX4&feature=youtu.be

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