RAGUSA. IN CATTIVE CONDIZIONI E IN ALCUNI CASI INSERVIBILI I GIOCHINI PER BAMBINI DEI GIARDINI IBLEI, MARINO DENUNCIA LA PRECARIETA’ DELLA SITUAZIONE: “MA PERCHE’ NESSUNO FA NIENTE?”

Giardini iblei 2

“Visto che la festa della mamma è ormai alle porte, dopo il sopralluogo effettuato nei giorni scorsi in alcuni spazi a verde e nelle aree di pertinenza di alcuni istituti scolastici della nostra città, ridotti in una grave situazione di degrado, mi sono voluta occupare delle condizioni di salute di uno dei siti che dovrebbero essere meglio attrezzati per il gran numero di bambini che ospita ogni giorno, soprattutto nelle giornate più calde. Ma mi sono dovuta arrendere all’evenienza.

Di curare i giochini per i bambini, per fare stare tranquille le mamme e i papà, nessuno si occupa. Anzi, sembra quasi che si voglia fare di tutto per lasciarli nella sporcizia e nell’abbandono”. E’ la denuncia che arriva dalla consigliera comunale Elisa Marino che mette in luce il grave stato di precarietà in cui versano gli spazi dedicati ai bambini nell’ambito dei Giardini Iblei. “Ma come – sottolinea Marino – quello che dovrebbe essere un gioiellino, anche perché sono sempre più numerosi i turisti in visita, viene lasciato come capita prima? Addirittura l’altalena è inservibile per non parlare della fatiscenza che caratterizza gli altri giochini. I tappetini che attutiscono le cadute dei bimbi dagli scivoli sono ridotti ai minimi termini. Per non parlare di tutto il contesto circostante. Dai laghetti con acqua letteralmente putrida ai bagni pubblici che, quando ho effettuato il sopralluogo, in una normale giornata prefestiva, risultavano chiusi e di fatto inservibili. Ci chiediamo come sia possibile continuare a gestire la situazione in questo modo. Restiamo convinti che basterebbe davvero una piccola spesa per ripristinare il tutto al meglio. Ma evidentemente non c’è volontà. O forse non c’è la percezione della gravità della situazione. Questo perché forse non si interloquisce con le famiglie, non si chiede loro quale sia il reale bisogno. E, quindi, sembra che tutto sia a posto quando invece non lo è”.

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