IL SERVIZIO PSICHIATRICO DI DIAGNOSI E CURA DEL BUSACCA DI SCICLI CONTINUA A NON ESSERE TRASFERITO AL MAGGIORE DI MODICA, PREOCCUPATA LA SENATRICE PADUA

Venera   Padua

La senatrice Venera Padua sposa la preoccupazione dei componenti dell’associazione di volontariato “Ci siamo anche noi” che, in un documento, si dicono esterrefatti perché si continua a negare il trasferimento del servizio psichiatrico di diagnosi e cura del Busacca di Scicli all’ospedale Maggiore di Modica. Un mancato trasferimento che, così come sottolinea l’associazione, non risponde più a nessuna esigenza dettata dalla logica e dal buon senso.

“Esprimo grandissima preoccupazione – afferma la senatrice Padua – per quello che sta accadendo e, soprattutto, per le scelte che, da parte della direzione generale dell’Asp 7 di Ragusa, non si ha il coraggio di effettuare. Questo percorso, cioè il trasferimento del servizio psichiatrico al Maggiore di Modica, si sarebbe dovuto attuare già da tempo, ma non al territorio, così come si vuole fare, bensì proprio all’interno del nosocomio dove insistono i servizi di cardiologia, rianimazione, laboratorio analisi e radiologia operanti h24. E’ proprio vero che l’intenzione di combattere lo stigma della malattia mentale resta soltanto sulla carta. Prendiamo atto che, ancora una volta, da parte della direzione generale dell’Asp, si compiono scelte in maniera unilaterale, senza la necessità di coinvolgere gli operatori sanitari. I pazienti e gli stessi operatori continuano a rimanere a Scicli dove, allo stato attuale, non ci sono più i servizi di emergenza urgenza. Che senso ha tutto questo? Anche a Ragusa il servizio di psichiatria è stato allogato al Maria Paternò Arezzo mentre l’emergenza urgenza si trova al Civile. Scelte poco felici che chiediamo con forza di modificare per garantire la dovuta assistenza anche ai pazienti del servizio di psichiatria. Svolgerò le mie conseguenziali comunicazioni al ministero della Salute e agli organi parlamentari competenti. Ciò perché l’interesse della cura della salute di una comunità pur piccola e lontana deve essere ritenuta propria anche dal Governo nazionale”.

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