Le micosi alle unghie (onicomicosi)…e l’eventuale danno della ricostruzione delle unghie. La rubrica del dottore Federico Mavilla

federico mavilla

E’ bene saperlo, anche le unghie, come ogni parte del corpo, si possono ammalare e uno dei disturbi più fastidiosi è rappresentato dall’onicomicosi. Come suggerisce il nome, la micosi delle unghie avviene quando un dito o più di uno vengono infettati da un fungo e, se non viene trattata in tempo, potrebbe perfino, nei casi più gravi, portare alla rimozione chirurgica dell’unghia stessa.

Nel dettaglio, l’onicomicosi è provocata prevalentemente da un fungo, ma la causa si può ricercare anche in lieviti e muffe. Spesso sottovalutata, questa patologia dell’unghia andrebbe invece presa molto seriamente e curata opportunamente, non solo per motivi estetici, ma anche perché può portare a infezioni anche gravi del letto ungueale.
L’unghia, dal latino ungula, diminutivo di unguis, infatti, è una struttura semitrasparente posta all’estremità delle dita, indispensabile per facilitare la presa, contribuire alla stabilità strutturale delle dita, dare supporto e limitare l’usura delle estremità. Insomma, al pari di ogni altra parte del corpo, merita di essere curata al meglio.
Il fungo penetra attraverso microfessure e crepe dell’unghia, abbatte lo strato di cheratina (la sostanza principale di cui è composta) utilizzandone i componenti per crescere velocemente modificando il PH dell’unghia (da acido ad alcalino). Anche se il fenomeno è in aumento, le unghie dei piedi, rispetto a quelle delle mani, restano le più soggette alla malattia perché restano costrette per lungo tempo all’interno delle scarpe, in un ambiente caldo e umido, ideale per la proliferazione dei funghi. Un’altra probabile causa è la più scarsa circolazione sanguigna rispetto alle unghie delle mani con conseguente minore riconoscimento ed eliminazione dell’infezione da parte del sistema immunitario. La micosi può rimanere circoscritta ad un’unica unghia o intaccare anche le altre. Rare le remissioni spontanee al pari delle complicanze.
Maggiormente colpite sono le donne di ogni età, anche se l’età media si attesta intorno ai 50 anni. Per evitare il contagio è importante lavare le mani dopo aver toccato un’unghia infetta; mantenerle pulite, asciutte e corte; evitare prodotti non sicuri (smalti, unghie finte) che potrebbero trattenere l’umidità aggravando l’infezione. Alle unghie dei piedi evitare traumi, indossare scarpe comode, preferibilmente con tacco basso e punta larga.
L’aumento della patologia è dovuto a molti fattori: ereditarietà; moda (le unghie sono strumento di bellezza e seduzione); manicure ‘fai da te’ aggressive; uso eccessivo e rimozione di smalti e gel per ricostruzioni; cambiamento degli stili di vita con maggiore frequenza di luoghi pubblici (palestre, piscine, terme) che possono determinare un aumento delle infezioni; per le unghie dei piedi un traumatismo indotto da calzature con tacchi vertiginosi o lunghe costrizioni in scarpe che non favoriscono traspirazioni. Fondamentale determinare una corretta diagnosi per decidere la terapia più efficace. Il medico specialista di riferimento è il dermatologo che controllerà le unghie e – nel caso – raccoglierà alcuni frammenti della parte inferiore per esaminarli al microscopio; altro specialista di riferimento è il podologo.
Tra i rimedi più efficaci, i farmaci di uso topico, con formulazioni che permettono un’ottima penetrazione del principio attivo per ottenere l’eradicazione del fungo responsabile. Il trattamento richiede sei mesi di terapia per le unghie delle mani e fino a dodici mesi per quelle dei piedi. Nei casi più gravi si può ricorrere a farmaci per via orale o persino all’intervento chirurgico.
Infine mi preme aggiungere una nuova preoccupante notizia: anche la ricostruzione delle unghie può essere causa di tumori alla pelle. Ed ecco che migliaia di donne si ritrovano improvvisamente soggetti ‘a rischio cancro’. La ricostruzione alle unghie è una pratica che si è diffusa notevolmente negli ultimi anni; sono tante le donne che preferiscono ricorrere alla resina artificiale e a qualche minuto sotto gli apparecchi a raggi UVA per avere mani perfette e sempre curate. Cosi, con soli 45 euro, unghie scheggiate e rotte diventano solo un brutto ricordo. Eppure non sembrerebbe essere una pratica del tutto innocua.
In Inghilterra due donne hanno sviluppato la malattia e l’unica cosa che le accomuna è proprio la mania delle unghie perfette: una donna ricorreva – abitualmente – alla ricostruzione circa otto volte all’anno e l’altra ben due volte al mese per circa 15 anni. Ed ecco che è scattato l’allarme.
La raccomandazione è quella di proteggersi dagli effetti dannosi dei raggi delle ‘lampade per unghie’.
Seguendo lo stesso principio con il quale ci si protegge dal sole, anche per le mani è preferibile utilizzare creme e protezioni che proteggono la pelle dagli attacchi dei raggi ultravioletti delle ‘lampade delle meraviglie’.
E ancora c’è da dire che il methyl methacrylate, uno dei componenti delle resine usate per la ricostruzione delle unghie, sarebbe seriamente dannoso anche se inalato. Danni alla pelle dunque, ma non solo; basti pensare che in Australia, Nuova Zelanda e America i prodotti che contengono questa sostanza sono stati già fatti sparire dal mercato. Ed ecco che scatta l’allarme unghie finte. ( pagine mediche.it )

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