La nota dell’Amministrazione comunale di Modica, secondo cui la esternalizzazione dei servizi della SpM non rientra nei piani del governo della città, all’attenzione della Camera del Lavoro che si chiede quale sia il senso delle relazioni tecniche,
che costituiscono parte integrante di detta delibera n. 86 del 31 marzo 2016, delle Posizioni organizzative in ordine alle procedure da attivarsi per l’affidamento all’esterno dei servizi. “Come mai l’Amministrazione comunale – dice Salvatore Terranova – non opera la revoca della predetta delibera se le sue scelte sulla Spm non vanno in direzione della terziarizzazione dei servizi e del trasferimento ai privati dei dipendenti? Come mai ad oggi non l’ha fatto?
Per quel che attiene la procedura di licenziamento collettivo di 30 lavoratori, attivata già nel dicembre scorso dall’Amministratore Unico della Società, la scrivente ha ripetutamente chiesto, in coerenza con quanto disposto dalla normativa vigente, il previsto ed obbligatorio confronto tra le parti, che alla data odierna ancora non è stato esperito.
Sul versante della messa in quiescenza del personale, preme ricordare all’Amministrazione, nel caso lo avesse dimenticato, che nel marzo 2014 è stato sottoscritto un accordo tra le parti per l’accompagnamento alla pensione dei dipendenti che conseguivano a breve o che avrebbero conseguito entro i prossimi 4 anni i requisiti pensionistici. Come mai quell’accordo è rimasto lettera morta? L’Amministrazione ha una spiegazione plausibile, quando quell’accordo avrebbe comportato, a regime, un risparmio notevole per il Comune”?
Salvatore Terranova ritiene sia il tempo di convocare le parti per la questione della Servizi per Modica e per la vertenza della Modica Multiservizi dichiarandosi portatrice di una proposta tecnica che può coniugare risparmio e mantenimento dei livelli occupazionale sia dei dipendenti della Spm che di quelli della Modica Multiservizi.