LA SENATRICE PADUA TRA LE SOSTENITRICI DEL DISEGNO DI LEGGE CHE PREVEDE UNA MISURA UNICA PER IL SOSTEGNO DEI FIGLI A CARICO

La presentazione del disegno di legge

Introdurre un’unica misura per combattere la denatalità e sostenere la responsabilità familiare. E’ l’obiettivo del disegno di legge “Delega al governo per riordinare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico”, una proposta del gruppo dei senatori del Pd, che è stato presentato a Palazzo Madama alla presenza della senatrice Venera Padua che l’ha sottoscritto assieme ad altri 49 colleghi. “In Italia avere molti figli – chiarisce la senatrice Padua – espone alla povertà più che in altri paesi dell’Ue, un quinto delle famiglie italiane con 3 figli non riesce a soddisfare i bisogni fondamentali.

Per questo proponiamo di sostituire tutti gli attuali interventi con un’unica misura universalistica per tutti e per ogni figlio a carico, con una progressività selettiva a partire dal reddito Isee di 50mila euro e fino ai 70mila euro, erogata in busta paga, come detrazione Irpef per i lavoratori autonomi o in denaro per gli incapienti. Abbiamo calcolato che il costo sarebbe di 23,4 mld, 4 mld in più rispetto al costo delle misure attualmente previste che verrebbero abrogate, quindi sarebbe necessaria una copertura di 2 mld il primo anno e di 4 miliardi a decorrere dal secondo. Prevediamo inoltre la possibilità di erogazione in una forma mista, denaro più servizi. In questo modo si garantirebbe a chi ha carichi famigliari un sostegno di lunga durata, proporzionale al numero dei figli e fino ai 25 anni dei giovani, diretto all’ampia platea dell’80-90% delle famiglie. In questa stagione di grandi riforme crediamo che ci debba essere spazio anche per questa che riguarda i carichi familiari. Stiamo parlando di una proposta che risponde all’esigenza di un cambio di passo sulle risorse da destinare alle famiglie e ai figli. La natalità è un investimento di lungo periodo e infatti il bonus bebè, seppur utile, non ha inciso sulle scelte delle famiglie”. La senatrice Padua sottolinea altresì che “tutti gli istituti attualmente esistenti per i carichi famigliari sono selettivi con criteri diversi e non coincidenti. L’aggancio all’Isee proposto per quest’unica misura è particolarmente convincente perché permette di definire un criterio relativo alla reale condizione economica della famiglia, definendo una misura di lunga durata e rivolta ad una platea ampia”.

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