PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA, IL PD: “IL SINDACO DI RAGUSA FA IL GREGARIO DI ALTRI PRIMI CITTADINI. PER IL CAPOLUOGO UN’OCCASIONE PERSA”

Peppe Calabrese

“Che il Comune di Ragusa a guida Cinque Stelle avesse perso la leadership provinciale a vantaggio di altri enti locali territoriali, sicuramente meno adatti del nostro ad essere faro economico culturale e sociale dell’intero ambito locale, ce ne siamo accorti da qualche tempo. Ma che addirittura subisca l’egemonia del Comune di Modica in materia di programmazione comunitaria e di possibili finanziamenti certi è circostanza grave e preoccupante”.

A lanciare l’allarme il portavoce dei circoli Pippo Tumino e Rinascita Dem del Pd di Ragusa, Peppe Calabrese, assieme ai rispettivi segretari, Gianni Lauretta e Tony Francone. “Sempre e con tutte le Amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo – continuano i tre esponenti del Pd – Palazzo dell’Aquila è stata cabina di regia su tutte le questioni di interesse strategico a livello provinciale. Oggi è davvero triste vedere Piccitto, il sindaco di Ragusa, alla pari con comuni di certo più piccoli e meno prestigiosi del nostro, recarsi da gregario a palazzo San Domenico dal collega sindaco per incoronare Modica Comune capofila. La Giunta municipale di Ragusa quindi a rimorchio aderisce al Gal (Gruppo di azione locale) denominato “Terra Barocca” per ottenere finanziamenti da un apposito bando regionale e si affida alla regia modicana che di sicuro lavorerà legittimamente soprattutto per il territorio della Contea. Nessun dubbio sul passo diverso che i due sindaci oggi riescono a mettere in campo: attivo e sempre pronto quello di Modica; spento, narcotizzato e stordito dai tempi della politica quello pentastellato di Ragusa che dimostra di non avere strategia di crescita per la città di Ragusa e mette in evidenza, nonostante la presenza di consulenti, esperti e assessori “forestieri”, di non riuscire a produrre”. Calabrese, Lauretta e Francone aggiungono che “oggi Ragusa perde l’occasione per essere in prima linea e Comune capofila rispetto alle strategie del programma di sviluppo rurale della Sicilia 2014/2020, attraverso i finanziamenti europei. Il rischio è di raccogliere le briciole sui finanziamenti del Gal “Terra barocca”, senza poter intervenire in modo incisivo nelle zone marginali a rischio di degrado ambientale, sociale ed economico quando invece occorrerebbe promuovere sviluppo attraverso la valorizzazione di risorse locali e attraverso la partecipazione delle nostre comunità, attivando una seria speranza di sviluppo e di cambiamento del nostro territorio. Per concludere, è doveroso ricordare ai cittadini ragusani cosa scrisse Piccitto nel suo programma alla voce “Bilancio, risorse e società partecipate” al secondo capoverso: “La programmazione relativa ai fondi strutturali comunitari 2014/2020 vedrà stanziate notevoli risorse a favore dell’innovazione dei processi di efficienza della pubblica amministrazione. In questa fase economica sarà cruciale fare ricorso a tali risorse, investendo tempo e risorse nella cura della fase progettuale, per evitare che possa ripetersi quanto avvenuto per la programmazione 2007/2013, che ha visto Ragusa drammaticamente assente”. Il Partito Democratico di Ragusa di sicuro avrebbe previsto un ruolo diverso alla città. Un ruolo leader, da protagonista e da comune trascinatore di un territorio ricco ma che soffre gap infrastrutturali e non solo; un ruolo che avrebbe dato a Modica il suo spazio, ma che di certo non avrebbe permesso a nessuno di condurre il tema della crescita e dello sviluppo locale ed è per questo che siamo alternativi ai grillini lavorando fin da subito a far ripartire una città spenta e ciò fin dalle prossime elezioni amministrative che potrebbero anche non arrivare alla scadenza naturale visto il precipitare della diaspora griilina ai danni dell’attuale sindaco. Crediamo che Piccitto abbia ampiamente dimostrato tutto il suo “valore” amministrativo. Tre anni sono stati sufficienti per capire che la politica non è improvvisazione ma programmazione e capacità di sintesi”.

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