FERMARE LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE, LA SENATRICE PADUA TRA LE SOSTENITRICE DELLA STAFFETTA PARLAMENTARE A PALAZZO MADAMA

Venera   Padua

É partita in questi giorni, su impulso di alcune senatrici del Partito Democratico, tra cui anche la senatrice Venera Padua, un’iniziativa per cui verrà ricordata in Aula, a fine seduta, ogni donna uccisa per mano di un uomo a cui è, oppure è stata, legata da una relazione amorosa. L’obiettivo è quello di rammentare alle istituzioni democratiche del nostro Paese l’assoluta necessità di fermare la violenza nei confronti delle donne. La speranza, naturalmente, è quella di intervenire il meno possibile.

Tuttavia, non si può non partire dai dati per rilevare come la questione dei femminicidi sia tra quelle principali che la nostra società deve affrontare. Secondo dati dell’Istat, in Italia, ogni 2,2 giorni viene uccisa una donna e il 46,3% delle vittime muore per mano del partner. Sono circa 160 le donne uccise ogni anno. Non ci possono essere scusanti di sorta in merito alle presunte motivazioni che conducono a gesti così efferati. Le giustificazioni di gelosia, tradimento, abbandono o raptus, molto semplicemente, sono inaccettabili. “Il femminicidio – dice la senatrice del Pd, Venera Padua – si pone, quasi sempre, a conclusione di tutta una serie di comportamenti violenti di lunga data. Con la legge 119 del 2013 di contrasto alla violenza di genere, che l’attuale Parlamento ha approvato in attuazione della Convenzione di Istanbul, il nostro Paese ha riconosciuto la violenza contro le donne come violazione dei diritti umani e discriminazione di genere. In ogni caso, bisogna fare di più, soprattutto in materia di prevenzione, intervenendo sui fattori che determinano il trend costante di numeri di violenza così elevati. É stato proposto, ed approvato, un piano contro la violenza sulle donne e sono stati rinforzati strumenti di protezione per una maggiore sicurezza delle donne minacciate, ma serve fare di più. Senza un’unione di intenti che, rivolgendosi a tutti gli uomini e a tutte le donne del nostro Paese, anteponga la cultura del rispetto sarà difficile compiere concreti passi in avanti. Noi, intanto, ci proviamo ed io sostengo con convinzione la proposta della staffetta parlamentare”.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa