Accusati di fare parte della banda dei videopoker. Assolti due modicani. Teste rischia il processo

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Assolti perché il fatto non sussiste due dei presunti componenti della banda dedita ai furti di videopoker e arrestati nell’operazione “Insert coin”. Si tratta di Claudio Verdelli, 26 anni, difeso dall’avvocato Carmelo Scarso, e di Gino Rosa, 45 anni, assistito dall’avvocato Giovanni Favaccio,

che ha preannunciato la richiesta di risarcimento danni per ingiusta detenzione per il suo assistito, in carcere da un anno e mezzo. Stando alle indagini condotte dalla polizia nel 2012, la banda avrebbe effettuato i colpi, almeno una mezza dozzina, in alcuni bar di Modica e Pozzallo, svuotando le macchinette videopoker delle monete. Il bottino sarebbe poi stato utilizzato per acquistare droga per uso personale o da spacciare a Modica. Ad accusarli fu un teste che non ha però confermato le pesanti accuse in aula. Ora rischia un processo per calunnia e a tal proposito il giudice Ivano Infarinato, che ha assolto i due imputati, ha inviato gli atti alla procura per esaminare la posizione di quello che era ritenuto il teste chiave nel processo. A questo proposito l’avvocato Favaccio aveva contestato al teste di aver spedito una lettera in cui avrebbe ammesso di accusare i due imputati per ripicca, a seguito di un acceso diverbio intercorso tra i tre. La pubblica accusa, sostenuta da Antonella Iovino, aveva invocato la condanna a cinque anni di reclusione ciascuno per i due imputati.

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