Palazzo degli Studi di Modica. Il Comitato: “Il rischio chiusura aumenta”

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All’indomani dell’ultima riunione avuta a Palazzo S. Domenico, alla presenza del Sindaco di Modica e della Senatrice Padua, avevamo dichiarato il nostro “cauto ottimismo” in vista di una soluzione definitiva all’annosa
vicenda del Palazzo degli Studi. Da allora, era il sedici maggio,

l’ottimismo si è dovuto scontrare con la dura realtà dei fatti: nessun passo avanti, da ambedue le parti, è stato fatto. Christian Piccitto e
Giorgio Stracquadanio, componenti del comitato che si è intestata la battaglia per salvare l’edificio scolastico di Corso Umberto a Modica, rilevano come se ci si fosse adoperati tre anni fa, dall’inizio della loro attività, oggi, probabilmente, non si porrebbe nemmeno il problema di allocazione del Liceo Artistico, magari non nell’imminenza ma sicuramente in una breve prospettiva futura. “Inutile sottolineare la delusione per la mancata considerazione di un progetto che, oltre ad essere una priorità assoluta per il centro storico di Modica, è fondamentale in considerazione del valore culturale della nostra città.
Noi, che ricordiamo essere affiancati da molti nostri concittadini – eravamo 1500 durante la nostra ultima petizione – esprimiamo il nostro totale disappunto per l’indecifrabile silenzio sia da parte del Sindaco di
Modica che dalla Senatrice Padua. Il Palazzo degli Studi necessita di interventi di recupero urgenti e non certamente di vane parole che ormai ascoltiamo da troppo tempo. Per questi motivi chiediamo con forza che venga
illustrato alla cittadinanza il progetto di ristrutturazione in possesso del Comune e che, entro gli inizi del mese di settembre, vengano fatti dei concreti passi avanti nell’iter procedurale.
Se tutto ciò non dovesse avvenire, scenderemo in piazza in cui, tramite una raccolta firme, ci appelleremo, ulteriormente e con la legittima convinzione di rivendicare un sacrosanto diritto di tutta la cittadinanza, a
tutti gli organi competenti e al Presidente della Repubblica, da sempre sensibile alla nostra causa”.

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