APPROVATA LA LEGGE DI RECEPIMENTO DEL TESTO UNICO IN MATERIA DI EDILIZIA, ANCHE L’ORDINE DEGLI ARCHITETTI DI RAGUSA SODDISFATTO PER IL RISULTATO RAGGIUNTO ALL’ARS

Giuseppe Cucuzzella

Anche l’Ordine degli architetti di Ragusa, aderendo alle posizioni assunte dalla Consulta degli Ordini degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori di Sicilia, manifesta “viva soddisfazione per l’approvazione della legge di recepimento del testo unico in materia di edilizia, vigente in Italia dal 2001. Abbiamo espresso apprezzamento – dice il presidente dell’Ordine di Ragusa, Giuseppe Cucuzzella,

riportando la linea del presidente regionale della Consulta, Giovanni Lazzari – per l’attività posta in essere dalla IV Commissione parlamentare Ambiente e Territorio, dai due presidenti che nell’ultimo anno si sono succeduti, l’on. Maggio e l’on. Trizzino, dal presidente dell’Assemblea regionale, on. Ardizzone, per l’accelerazione impressa finalizzata all’approvazione del testo e per il ruolo di garanzia che ha saputo esercitare in relazione all’emendamento dichiarato poi inammissibile sulla sanatoria dei fabbricati ricadenti nella fascia entro i 150 metri dalla costa, e nei confronti del Governo, in particolare nei confronti dell’assessore Croce, per il ruolo propulsivo, di cerniera e di collante svolto”. “L’approvazione di questa legge ha dimostrato, ove ve ne fosse bisogno – continua ancora Cucuzzella mettendo in rilievo la linea della Consulta regionale degli architetti di Sicilia – che la sinergia tra le istituzioni, il coinvolgimento fattivo e costruttivo dei professionisti e degli operatori di settore, anche in Sicilia è capace di produrre risultati di questo tipo attesi dal comparto dell’edilizia da 15 anni. Con rinnovato entusiasmo, quindi, gli architetti di Sicilia sono già proiettati in avanti rispetto a nuove iniziative legate a nuove proposte di legge di settore, capaci sicuramente di incidere sull’economia generale della nostra terra e per le quali auspicano un atteggiamento della politica regionale pari alle odierne attese”.

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