Alcune debolezze degli uomini. La rubrica del dottore Federico Mavilla

Dott. Federico Mavilla

Anche noi uomini abbiamo piccoli e grandi timori, per alcuni definite paure, per altri debolezze,  che, seppur ne parliamo poco e meno apertamente rispetto alla donna, pur  tuttavia incidono sulla nostra quotidiana  vita  sociale. In verità, certo,  la paura è umana e soprattutto non ha sesso, e che, semplicemente,

 a noi maschi viene insegnato fin da piccoli a dover dimostrare la forza e a non farci cogliere nelle indecisioni. Naturalmente niente di più  sbagliato!

Non ditemi che non vi assalgono, magari non frequentemente, le preoccupazioni di invecchiare, le possibili gelosie retroattive, e che dire  delle indecisioni  perenni sulla vita. Quante ansie e quanti  timori,  che riescono ad   insinuarsi  perfino nei momenti di intimità e che difficilmente non  riusciamo a confessare,  ma che spesso possono offuscare la nostra serenità.

Quante volte,  davanti allo specchio,  notiamo preoccupati alcuni segnali d’allarme: la pancetta che cresce, il capello bianco sulle tempie, una ruga sulla fronte. Oggi, infatti,  ci piacerebbe  essere belli, prestanti e in forma, e nel momento in cui avvertiamo dei cambiamenti, ecco che si insinua  l’ ansia.  Certo sarebbe bene che  le donne    evitassero di rimproverarci i chili di troppo o rimpiangessero il ciuffo ribelle che ha lasciato spazio alla pelata; meglio invece proporci qualche cambiamento che può farci bene, puntando più alla salute che alla forma fisica.

E che dire, poi, dei  molti gli uomini che al solo pensiero di pappe e pannolini vanno in ansia:  in verità, si tratta del timore della paternità, molto diffusa anche se inconfessata , e che può portare anche a problemi sessuali, soprattutto quando la donna vuole diventare madre ad ogni costo. Questa ansia può dipendere dalla propria infanzia e dalla storia personale, mentre in altri casi è l’espressione dell’incapacità di crescere, perché ci si sente ancora troppo figli. In altri casi il figlio lo si desidera, ma la compagna attuale non viene vista come la madre giusta.

Vogliamo, poi, parlare della  paura di non essere all’altezza sessualmente, paura che può angosciare anche l’uomo apparentemente più sicuro di sé. In seguito ad un episodio di defaillance un po’ di ansia è normale, ma se gli episodi si ripetono si può arrivare fino a una vera e propria ansia da prestazione.

Questa paura può mettere in crisi l’identità maschile in maniera profonda perché si ha il timore di perdere la propria virilità e non apparire più desiderabile agli occhi della partner. Lasciarsi prendere dall’ansia per qualche episodio però non è necessario, perché l’essere umano non è un robot che deve garantire sempre risultati perfetti in ogni occasione: sul sesso incidono numerosi fattori come lo stress e la stanchezza.

È bene che anche le donne tengano presente questa cosa per evitare di angosciare ancora di più il compagno. L’ideale è lasciarsi andare alla gioia dell’eros senza porsi traguardi e tabelle. Vivere il sesso in maniera appagante significa accettare e gustare tutti i momenti.

A tanti uomini, e badate che ce ne sono parecchi, talvolta,  gli ex delle proprie compagne possono creare turbamento, suscitare gelosie retroattive e pensieri irritanti, ma soprattutto fa riaffiorare la paura del confronto. Può capitare che siano le donne stesse a stuzzicare e far emergere queste ansie, mentre in altri casi il pensiero arriva da solo.

È fondamentale che l’uomo si ricordi che la paura o la gelosia nei confronti del passato non ha nessun fondamento razionale. Meglio piuttosto parlarne con la compagna per liberarsi da questo peso.

La paura quindi ci intrappola, tenendoci impegnati altrove, anziché sul presente. Tutti vorremmo avere più tempo e meno paure, pur non capendo che invece di impiegare il tempo a desiderarne altro, dovremmo accontentarci e vivere di quello che abbiamo.

Cosi scriveva il grande Seneca  : “Analizza anzitutto se esistono indizi sicuri del male che dovrebbe sopraggiungere: per lo più sono i sospetti,  la causa della nostra sofferenza, e siamo ingannati dalle dicerie che sogliono far perdere una guerra e, a maggior ragione, abbattono gli individui. E  così,  ci  associamo troppo in fretta alle opinioni della gente, non osserviamo sotto una giusta luce ciò che ci spinge alla paura né lo analizziamo, ma trepidiamo e voltiamo le spalle, come quei soldati che per il polverone sollevato da una mandria in fuga abbandonano in tutta fretta l’accampamento, o che sono atterriti dal diffondersi di qualche fandonia chissà da chi inventata. Non so come, ma le pure invenzioni ci sconvolgono di più; la verità ha in effetti una sua misura; tutto ciò che è frutto d’incertezza entra nel dominio della congettura e delle fantasie di un animo in preda alla paura. Non c’è dunque nulla di così disastroso, di tanto incontrollabile quanto il timor panico, perché, se le angosce di altro genere sono infondate, quelle provocate dal panico non hanno alcun senso.”  (Seneca, Lettere morali a Lucilio, libro secondo)

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