Vincenzo Candiano, sciclitano, un’altra eccellenza della cucina italiana

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L’Accademia della gastronomia storica italiana -direttore Alex RevelliSorini- si pregia di un’altra ambasciata, stavolta consegnata dal Questore Francesca Poidomani allo chef stellato Vincenzo Candiano, sciclitano, “promotore della valorizzazione delle tradizioni enogastronomiche italiane, identificate come strumento di sviluppo culturale, economico e turistico.”

L’AIGS è un’accademia della gastronomia storica italiana che mira a promuovere l’accrescimento della conoscenza delle tradizioni gastronomiche italiane; storia, gastrosofia, gastronomia, enologia.
E’ composta da tecnici del settore alimentare (giornalisti, enologi, chef, docenti universitari, ricercatori, esperti e appassioni di cucina, dietologia e alimentazione. Ricercatori di tradizioni storiche gastronomiche popolari) ossia Ambasciatori, Questori, Prefetti, ecc…
Vincenzo Candiano- spiega il Questore Francesca Poidomani dell’Accademia della Gastronomia storica Italiana – ha da sempre ricercato tra le ricette antiche, ha stravolto cotture, ha modificato l’aspetto di un piatto, riuscendo a regalare la stessa emozione gusto-olfattiva che la storia del piatto racconta.Ho seguito Vincenzo da tempo e ciò che mi ha maggiormente colpito è l’umiltà che continua a vivere nel suo cuore, l’altruismo e la passione che trasmette nei suoi piatti. Alla consegna del blasone, sono stata accolta con grande galanteria e dopo una lunga e piacevolissima chiacchierata, Vincenzo mi ha fatto gustare due piatti del suo grande repertorio gastronomico. Gustando il primo, l’immaginazione mi ha portata in una semplice situazione familiare, romantica e sincera…eppure stavo mangiando un piatto stellato! Il secondo, un connubio di sapori e consistenze mi hanno regalato ciò che io chiamo, effetto Ratatouille!
Ecco, penso proprio che è un grande valore avere Vincenzo Candiano nella nostra grande famiglia, così mi piace descrivere l’AIGS, perché può davvero raccontare la cucina degli Iblei, in lui infatti, vive l’amore per il passato, il rispetto della materia prima e la capacità di emozionare, valorizzando e amplificando le nostre tradizioni culinarie e le nostre eccellenze che per nostra fortuna sono tante ed è giusto pregiarcene, oltre a ciò che partorisce la sua spiccata creatività.-
La cucina – racconta lo chef Candiano – è un mezzo per emozionare e far vivere usi e momenti storici e lo si racconta per mezzo di ingredienti e ricette con una buona dose di personalità. Grazie a Francesca Poidomani per avermi segnalato all’Accademia della Gastronomia Storica Italiana.

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