Per non dimenticare: New York 11 settembre 2011

11_settembre_2001

Il mattino dell’11 settembre 2001, un martedì, diciannove terroristi presero il comando di quattro aerei di linea passeggeri in viaggio verso la California decollati rispettivamente dal Logan di Boston, dal Washington Dulles di Dulles – ma utilizzato per voli da Washington – e dal Newark, in New Jersey, il quale però serve anche New York.[1] I dirottatori condussero due aeroplani modello Boeing 767, il volo American Airlines 11 e il volo United Airlines 175,

a schiantarsi contro le torri nord e sud del World Trade Center.[6] Un altro gruppo di dirottatori condusse il volo American Airlines 77 a schiantarsi contro il Pentagono, mentre un quarto volo, lo United Airlines 93, col quale i terroristi intendevano colpire il Campidoglio o la Casa Bianca a Washington,[3] precipitò nei pressi di Shanksville, in Pennsylvania.
Il volo United Airlines 175 si schianta contro la Torre Sud

Nel corso del dirottamento, alcuni passeggeri e membri dell’equipaggio furono in grado di effettuare chiamate con l’apparecchio radiotelefonico aria-superficie della GTE e con i telefoni cellulari;[9][10] affermarono che diversi dirottatori erano a bordo di ciascun aeroplano e che i terroristi avevano preso il controllo dei velivoli usando coltelli e taglierini per uccidere alcuni assistenti di volo e almeno un pilota o un passeggero, tra cui il comandante del volo 11, John Ogonowski;[11] la Commissione d’indagine sugli attentati dell’11 settembre 2001 stabilì che due dei dirottatori avevano recentemente acquistato attrezzi multifunzione di marca Leatherman.[12] Qualche tipo di spray nocivo, come gas lacrimogeno o spray al peperoncino, sarebbe stato utilizzato sui voli American 11 e United 175 per tenere i passeggeri fuori dalla cabina di prima classe.[13] Un assistente di volo dell’American Airlines 11, un passeggero del volo 175 e alcuni passeggeri del volo 93 riferirono che i dirottatori avevano delle bombe, ma uno dei passeggeri disse anche di ritenere che si trattasse di ordigni inerti. Nessuna traccia di esplosivi fu trovata sui luoghi degli impatti. Il Rapporto della Commissione sull’11 settembre afferma che le bombe erano probabilmente false.[11]

Sul volo United Airlines 93 le registrazioni della scatola nera hanno rivelato che l’equipaggio e i passeggeri tentarono di sottrarre il controllo dell’aereo ai dirottatori dopo aver saputo, per via telefonica, che altri aerei dirottati erano stati mandati a schiantare contro degli edifici, quella mattina.[14][15] Secondo la trascrizione della registrazione, uno dei dirottatori diede l’ordine di virare il velivolo quando fu chiaro che ne avrebbero perso il controllo a causa dei passeggeri.[16] Poco dopo, l’aeroplano si schiantò in un campo vicino Stonycreek, nella contea di Somerset (Pennsylvania), alle ore 10:03:11 ora locale (14:03:11 UTC). In una intervista rilasciata al giornalista di al Jazeera Yosri Foda, Khalid Shaykh Muhammad, dirigente di al-Qā‘ida, affermò che l’obiettivo del volo 93 era il Campidoglio di Washington, il cui nome in codice era «la facoltà di Legge».[17]

Tre edifici del complesso del World Trade Center collassarono a causa di danni strutturali, quel giorno.[18] La torre meridionale (denominata WTC 2) crollò alle 9:59 circa, dopo un incendio di 56 minuti causato dall’impatto del volo United Airlines 175; la torre settentrionale (WTC 1) collassò alle 10:28, dopo un incendio di circa 102 minuti.[18] La caduta di WTC 1 produsse dei detriti che danneggiarono la vicina 7 World Trade Center (WTC 7), la cui integrità strutturale fu ulteriormente compromessa dagli incendi, che portarono al crollo della penthouse est alle 17:20 ora locale di quello stesso giorno; l’intero edificio collassò completamente alle 17:21 ora locale.[19]
Mappa della zona interessata dagli attacchi, sovrapposta a una immagine di Ground Zero

Il National Institute of Standards and Technology promosse delle investigazioni sulle cause del collasso dei tre edifici, successivamente allargando le indagini sulle misure per la prevenzione del collasso progressivo, chiedendosi ad esempio se la progettazione aveva previsto la resistenza agli incendi e se era stato effettuato un rafforzamento delle strutture in acciaio. Il rapporto riguardo la torre nord esud fu terminato nell’ottobre 2005, mentre l’indagine sul WTC 7 è stata pubblicata il 21 agosto 2008: il crollo dell’edificio è stato causato dalla dilatazione termica, prodotta dagli incendi incontrollati per ore, dell’acciaio della colonna primaria, la numero 79, il cui cedimento ha dato inizio ad un collasso progressivo delle strutture portanti vicine.[20]

Gli attacchi crearono grande confusione tra le agenzie di notizie e i controllori del traffico aereo in tutti gli Stati Uniti; a tutto il traffico aereo civile internazionale fu proibito di atterrare su terreno statunitense per tre giorni.[21] Gli aerei già in volo furono respinti o indirizzati agli aeroporti in Canada o Messico. Radio e televisioni diffusero notizie non confermate e spesso contraddittorie per tutto il giorno; una delle ricostruzioni più diffuse raccontava di una autobomba esplosa nella Segreteria di Stato degli Stati Uniti a Washington.[22]

Poco dopo aver annunciato per la prima volta l’incidente del Pentagono, la CNN e altre emittenti raccontarono anche che un incendio era scoppiato al National Mall di Washington.[23] Un altro rapporto fu diffuso dalla Associated Press, secondo il quale un Boeing 767 della Delta Air Lines, il volo 1989, era stato dirottato: anche questa notizia si rivelò poi un errore, in quanto si era effettivamente pensato che vi fosse quel pericolo, ma l’aereo rispose ai comandi dei controllori di volo e atterrò a Cleveland (Ohio).[24]
Le vittime degli attentati furono 2 974, esclusi i diciannove dirottatori: 246 su quattro aeroplani (87 sul volo American Airlines 11,[25] 60 sul volo United Airlines 175,[26] 59 sul volo American Airlines 77[27] e 40 sul volo United Airlines 93;[28] non ci fu alcun superstite), 2.603 a New York e 125 al Pentagono.[29][30] Altre 24 persone sono ancora elencate tra i dispersi.[31] Tutte le vittime erano civili ad eccezione di 343 vigili del fuoco, 72 agenti delle forze dell’ordine, e 55 militari che sono stati uccisi negli attacchi.[32] Furono più di 90 i Paesi che persero cittadini negli attacchi al World Trade Center.[33]

Il NIST ha stimato che circa 17 400 civili erano presenti nel complesso del World Trade Center al momento degli attacchi, mentre i dati sui turisti elaborati dalla Port Authority of New York and New Jersey (“Autorità portuale di New York e del New Jersey”) suggeriscono una presenza media di 14 154 persone sulle torri gemelle alle 8:45 del mattino.[34][35] La gran parte delle persone al di sotto delle zone di impatto evacuò in sicurezza gli edifici, come pure 18 persone che si trovavano nella zona di impatto della torre meridionale;[36] Al contrario, 1 366 delle vittime si trovavano nella zona di impatto o nei piani superiori della torre settentrionale;[37] secondo il Rapporto della Commissione, centinaia furono le vittime causate dall’impatto, mentre le restanti rimasero intrappolate e morirono a seguito del collasso della torre.[38] Quasi 600 persone furono invece uccise dall’impatto o morirono intrappolate ai piani superiori nella torre meridionale.[37]

Almeno 200 persone saltarono dalle torri in fiamme e morirono, come raffigurato nella emblematica foto The Falling Man (“L’uomo che cade”), precipitando su strade e tetti degli edifici vicini, centinaia di metri più in basso.[39] Alcune persone che si trovavano nelle torri al di sopra dei punti di impatto salirono fino ai tetti degli edifici sperando di essere salvati dagli elicotteri, ma le porte di accesso ai tetti erano chiuse; inoltre, non vi era alcun piano di salvataggio con elicotteri e, quella mattina dell’11 settembre, il fumo denso e l’elevato calore degli incendi avrebbe impedito agli elicotteri di effettuare manovre di soccorso.[40]

Le vittime tra i soccorritori furono 411. Il New York City Fire Department (i vigili del fuoco di New York) perse 341 vigili del fuoco e 2 paramedici[41], tra cui il cappellano Mychal Judge, per cui partì una campagna per ottenerne la beatificazione[42]; il New York City Police Department (la polizia di New York) perse 23 agenti,[43] il Port Authority Police Department (la polizia portuale) 37.[44] I servizi di emergenza medica privata persero altri 8 tecnici e paramedici.[45][46]

La Cantor Fitzgerald L.P., una banca di investimenti i cui uffici si trovavano ai piani 101-105 del WTC 1, perse 658 impiegati, più di qualunque altra azienda.[47] La Marsh Inc., i cui uffici si trovavano immediatamente sotto quelli della Cantor Fitzgerald ai piani 93-101 (dove avvenne l’impatto del volo 11), perse 295 impiegati, mentre 175 furono le vittime tra i dipendenti della Aon Corporation.[48] Dopo New York, lo Stato che ebbe più vittime fu il New Jersey, con la città di Hoboken a registrare il maggior numero di morti.[49]

È stato possibile identificare i resti di sole 1 600 delle vittime del World Trade Center; gli uffici medici raccolsero anche «circa 10 000 frammenti di ossa e tessuti non identificati, che non possono essere collegati alla lista dei decessi».[50] Altri resti di ossa furono trovati ancora nel 2006, mentre gli operai approntavano il Deutsche Bank Building per la demolizione.

La morte per malattie ai polmoni di alcune altre persone è stata fatta risalire alla respirazione delle polveri contenenti centinaia di composti tossici (quali amianto, mercurio, piombo, ecc.) causate dal collasso del World Trade Center. La gravità dell’inquinamento ambientale derivante da tali polveri – che investirono tutta la punta sud dell’isola di Manhattan – fu resa nota al grande pubblico solo a distanza di circa quattro anni dall’evento: sino ad allora le agenzie governative statunitensi avevano sottovalutato o nascosto il rischio ambientale, forse allo scopo di non causare ulteriore panico e di rendere più spediti i soccorsi, lo sgombero delle macerie, il ripristino delle normali attività della città così gravemente ferita.[51][52][53]

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