Era da tempo monitorato dai Carabinieri che, da diversi giorni, lo avevano notato frequentare ragazzi e i principali luoghi di aggregazione giovanile: è finito così in manette Dhaouadi Sabeur, 29enne tunisino, incensurato, “pizzicato” dai militari della Stazione di Acate mentre cedeva alcune dosi di hashish,
per un peso complessivo di oltre 5 grammi, ad un 22enne originario di Caltagirone in Contrada Macconi.
L’attività, frutto di appositi servizi di osservazione e pedinamento per monitorarne i movimenti e le abitudini di vita e protrattisi per svariati giorni, che si inquadrano nell’ambito dell’intensificazione dei controlli nel comune di Acate e nella frazione di Marina di Acate, aveva consentito di appurare le “strane” frequentazioni con diversi giovani, nonché un certo andirivieni proprio nei pressi dell’abitazione del tunisino, finchè i militari hanno sorpreso il 29enne, nella mattinata di oggi, intrattenersi con un ragazzo al quale dava furtivamente un piccolo involucro: ne è nata una perquisizione che ha permesso di rinvenire addosso al calatino la droga, mentre al tunisino 25 euro in contanti, il costo delle dosi appena cedute. La perquisizione domiciliare che ne è seguita, ha consentito di trovare materiale per il confezionamento della sostanza stupefacente e altri 800 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività di spaccio: il tutto è stato posto in sequestro penale.
E’ scattato così l’arresto per l’incensurato, che è stato condotto presso la caserma di via Galileo Galilei dove, al termine delle formalità di rito, è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione, a disposizione del sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, Sodani, dinanzi al quale dovrà rispondere del reato di spaccio. Il giovane assuntore, invece, è stato segnalato al competente Ufficio Territoriale del Governo per detenzione per uso personale di sostanza stupefacente.
Ora, al vaglio degli investigatori, che stanno proseguendo le indagini, la posizione del tunisino, per accertare l’eventuale complicità di altri criminali, e il canale di approvvigionamento della droga: la sostanza stupefacente sequestrata è già stata inviata presso il Laboratorio di Sanità Pubblica dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa al fine di stabilirne il principio attivo e il numero di dosi ricavabili.
L’attività messa in campo si inquadra nell’ambito dei servizi a largo raggio disposti dal Comandante Provinciale Carabinieri di Ragusa, finalizzati alla prevenzione e alla repressione del fenomeno dello spaccio di droga, specie tra i giovani.